La città del futuro fa rima con rigenerazione: stop al consumo di suolo

La parola d’ordine, col superamento del vecchio Prg e l’introduzione del nuovo PUG - Piano Urbanistico Generale (che verrà adottato entro la fine del prossimo anno), non sarà più espansione bensì rigenerazione dell’esistente. Un cambio di passo che tutelerà la nostra città, già al limite della cementificazione, e il suolo agricolo residuo, da ulteriori interventi edilizi indiscriminati.

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Il paradigma finalmente si rovescia. La parola d’ordine, col superamento del vecchio Prg e l’introduzione del nuovo PUG – Piano Urbanistico Generale (che verrà adottato entro la fine del prossimo anno), non sarà più espansione bensì rigenerazione dell’esistente. Un cambio di passo che tutelerà la nostra città, già al limite della cementificazione, e il suolo agricolo residuo, da ulteriori interventi edilizi indiscriminati. 

L’obiettivo della nuova Legge Urbanistica Regionale 24/2017 è infatti quello di raggiungere entro il 2050 il saldo-zero di consumo di suolo e il PUG sarà l’unico strumento di pianificazione per disciplinare tutti gli interventi di riqualificazione che potranno essere avviati nei prossimi anni. Una sfida che i quattro comuni dell’Unione delle Terre d’Argine hanno deciso di cogliere insieme per giungere alla redazione di un solo PUG intercomunale, in grado di gestire in modo omogeneo gli scenari futuri su temi centrali come i servizi, le infrastrutture e la mobilità.

“Una scelta di fondo – spiega Roberto Solomita, sindaco di Soliera nonché assessore alla Pianificazione Territoriale dell’Unione Terre d’Argine – dettata dalla consapevolezza che i problemi, le aspettative e gli interessi del nostro territorio si affrontano meglio su larga scala anziché restando arroccati all’interno dei propri confini. E’ fondamentale condividere un’analisi allargata e sovracomunale in termini di demografia, di servizi, di possibilità di spostamento, di opportunità di insediamenti economici e residenziali…  per poi cercare di stabilire regole chiare e soluzioni. La stesura del PUG ci offre la possibilità di mettere nero su bianco non solo norme ma anche strategie comuni, per affrontare al meglio e in modo innovativo anche il post Covid”.

L’urbanistica si sa è una materia complessa che impatta sulla vita di ciascuno di noi, è lei che detta le regole dell’abitare e del vivere la città. Ripensarne l’approccio è dunque fondamentale non solo per immaginare ma anche per costruire la Carpi – e non solo – del futuro. Una città maggiormente sostenibile in cui natura e spazio antropico dialoghino e si integrino vicendevolmente.

“Mentre le pianificazioni precedenti erano pensate per governare la crescita, la nuova legge 24 è orientata alla rigenerazione urbana: l’attenzione è dunque puntata sul territorio consolidato e non sull’espansione.  La 24/2017 – chiarisce l’architetto Sandra Vecchietti, tra i progettisti incaricati a seguito di procedura a evidenza pubblica e impegnati nella costruzione del quadro conoscitivo del nuovo PUG –  è priva di dimensionamento: il limite fissato è quello del 3% del territorio urbanizzato al 1° gennaio 2018. Questo significa che il consumo di suolo massimo consentito dall’adozione del PUG al 2050 dovrà corrispondere al massimo a tale percentuale (ndr – i metri quadri corrispondenti a tale percentuale sono ancora in corso di definizione). Concessa solo la realizzazione di opere pubbliche, quelle di interesse pubblico di rilievo sovracomunale o regionale, l’insediamento – o l’espansione – di siti produttivi volti ad aumentare l’attrattività e la competitività del territorio, mentre quelli di carattere residenziale saranno principalmente rivolti all’ERS – Edilizia residenziale sociale”.

Tre le fasi che porteranno all’elaborazione e all’approvazione del strumento urbanistico: “al momento è partita la prima, ovvero la consultazione preliminare nella quale si costruirà un quadro conoscitivo grazie alla partecipazione di tutti i soggetti che intervengono nel governo del territorio; la seconda – spiega Renzo Pavignani, dirigente dell’Urbanistica del Comune Carpi e garante della comunicazione (delega PUG) – sarà la formazione entro il 1° gennaio 2022 del piano urbanistico che prevede anche il concorso dei cittadini e del tessuto economico sociale attraverso la pubblicazione di osservazioni e proposte, dopodiché ai singoli consigli comunali e a quello dell’Unione spetterà il compito di accogliere eventuali idee, fare contro deduzioni e procedere all’adozione di piano (estate 2022). L’ultima fase sarà quella dell’approvazione del PUG: dopo che il Comitato urbanistico di area vasta (formato da Regione, Provincia e Unione Terre d’Argine) lo avrà esaminato, rilascerà un parere vincolante propedeutico alla conclusione dell’iter ovvero l’approvazione nei vari consigli comunali e dell’Unione entro la fine del 2022”. 

Una costruzione integrata a cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare come sottolinea Moreno Veronese, responsabile Ufficio di Piano: “sul sito www.terredargine.it/servizi/pug-piano-urbanistico-generale potete trovare un questionario per la raccolta, in forma anonima, di opinioni e suggerimenti relativi al territorio e ai servizi e ogni giovedì pomeriggio, per due ore, i nostri tecnici sono a disposizione di coloro che si collegheranno on line per rispondere a domande, chiarire dubbi e dare informazioni sul PUG e sulle iniziative di partecipazione”. Una sorta di “chiamata alle armi – conclude l’assessore all’Urbanistica del Comune di Carpi, Riccardo Righi – a cui speriamo la cittadinanza risponda in massa”. 

Jessica Bianchi