Dodici autori raccontano il passaggio dell’uomo sulla terra tra violenza e disincanto

E’ stato pubblicato da Aliberti il volume Tracce - Racconti sul mondo curato dalla scrittrice carpigiana Ivana Sica. Dodici autori hanno dato vita ad altrettanti racconti uniti da un comune fil rouge, le orme lasciate dal passaggio dell’uomo sulla terra.

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la scrittrice carpigiana Ivana Sica

Le orme lasciate dal passaggio dell’uomo sulla terra. Tracce spesso violente, devastanti, che i dodici autori del volume Tracce – Racconti sul mondo, edito da Aliberti, e curato dalla scrittrice carpigiana Ivana Sica, hanno voluto affidare alla carta. Racconti in cui ciascuno di loro ha affrontato con lucido disincanto e adottando chiavi di lettura differenti, quanto l’uomo abbia schiacciato e asservito quel meraviglioso Pianeta che presuntuosamente chiamiamo “nostro”.

Le pagine di questo libro nascono da uno dei laboratori di scrittura creativa che Ivana Sica conduce ormai da anni in collaborazione con la Biblioteca Loria di Carpi e col Polo Artistico Culturale di Novi di Modena. “Un’avventura iniziata un po’ per caso – spiega la scrittrice carpigiana – che col tempo è trasformata in una esperienza davvero straordinaria. Ricordo che il primo tema che affrontai fu quello del terremoto: ne nacque una toccante raccolta di testimonianze dirette di quei difficili giorni di terrore e sgomento. Da allora non ho più smesso e, nel 2019, seguendo il fil rouge della Festa del Racconto, all’insegna di Segni e tracce, ci siamo concentrati su questo affascinante tema”. Il 2020, segnato dall’inizio della pandemia, ha congelato tutto ma ora i migliori dodici racconti hanno visto finalmente la luce e sono stati pubblicati (il libro è disponibile su Amazon per le versioni Ebook e cartaceo e in tutte le librerie su prenotazione): “durante i laboratori ci si scambia idee, si lavora in gruppo, si condivide una passione comune. E’ davvero stimolante confrontarsi e crescere insieme, per questo motivo – prosegue Ivana Sica – non appena la situazione si schiarirà e si potrà nuovamente lavorare in presenza, organizzerò un nuovo corso”. 

I 12 racconti – scritti da Emma Avanzi, Rita Beltrami, Barbara Bova, Stefania Bulgarelli, Maria Capobianco, Mirco Gavioli, Simone Golinelli, Giorgia Gozzi, Margherita Manzini, Tiziana Michelini, Stefania Polacci e Gisella Sillingardi – danno voce all’inconsistenza della vita, alla misoginia, alla problematicità intrinseca ai rapporti umani, alle cicatrici emotive delle donne, frutto di una violenza sedimentata e difficile da estirpare, alla progressiva distruzione del pianeta.

“Il passaggio dell’uomo sulla terra – aggiunge Ivana Sica – ha prodotto anche capolavori assoluti, pensiamo all’arte ad esempio… ma nessuno degli autori si è concentrato su tale straordinaria bellezza”. I loro occhi – e la loro penna – si sono spalancati sul vuoto, sull’abisso. Impietosi, non hanno fatto sconti. 

D’altronde, come si legge nell’introduzione al volume scritta dalla Sica, Il Coronavirus ha reso maggiormente consapevoli gli animi più sensibili, come sono quelli degli artisti, che l’uomo sta portando al collasso la terra e che i rapporti umani basati solo sull’interesse non producono alcuna felicità. 

Una cosa è certa, questi racconti lasceranno una traccia nel cuore di ognuno di noi.

Jessica Bianchi 

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