Sono tornati sui banchi di scuola gli studenti delle scuole elementari e medie e, al 50%, quelli delle superiori e, in provincia di Modena, sono una ventina le classi in isolamento dalla ripresa delle lezioni in presenza. Nuove regole sono in vigore nel caso in cui si verifichi un caso di positivitĂ in classe.
Dal 7 aprile, infatti, se uno studente risulta positivo al tampone lâintera classe viene messa in isolamento per 14 giorni al termine dei quali tutti devono fare il tampone molecolare prima di rientrare. Il dottor Giovanni Casaletti, capo del servizio Igiene pubblica dellâAsl di Modena, âassolveâ le scuole.
Dott. Casaletti, come mai continuano a cambiare le regole per la scuola?
âContinuano a modificarsi a seconda dellâandamento dei contagi: lâultima ordinanza regionale tiene conto, nello specifico, dellâandamento epidemiologico della variante inglese che anche sui nostri territori sta prevalendo sul virus âclassicoâ. Questa variante sappiamo che ha una contagiositĂ maggiore, volevamo che la riapertura delle scuole avvenisse in una situazione di maggiore tranquillitĂ per tutti. Puntualizzo però che per i nidi e le scuole dâinfanzia non è cambiato nulla rispetto alle regole precedentemente vigenti (siccome lĂŹ i bimbi non usano la mascherina, vengono da sempre considerati tutti contatti stretti, quindi in caso di positivitĂ vanno tutti in quarantena con tampone al 14° giorno per limitare il numero di test che viene fatto ai bimbi molto piccoli). Quello che è cambiato è la procedura che si segue con gli studenti dai 6 anni in su: ora, in caso di positivitĂ , tutti gli studenti della classe vengono considerati comunque contatti stretti e quindi tutti finiscono in isolamento con tampone al 14° giorno. Anche se devo dire che il contesto scolastico è uno di quelli in cui maggiormente si rispettano le regole di cautela (uso delle mascherine, gel, lavaggio frequente delle maniâŚ)â.
PerchÊ si è tolto il tampone che veniva fatto inizialmente agli studenti della classe quando si rilevava, nella stessa, un caso di positività ?
âPrima i tamponi agli studenti di una classe in cui veniva trovato un alunno positivo li facevamo attorno al settimo giorno perchĂŠ era passato abbastanza tempo per evitare la maggior parte dei falsi negativi. Ora invece abbiamo lasciato solo il tampone finale perchĂŠ, tenendo gli studenti isolati per 14 giorni uno dallâaltro, se troviamo altre positivitĂ sappiamo che arriveranno da contatti extrascolastici e, in particolare, dal contesto famigliare. Con la quarantena infatti possiamo escludere anche i contatti extra famigliari, dato che per 14 giorni lo studente deve rimanere in casaâ.
Isolando i bambini e i ragazzi in casa aumenta il rischio che si trasmetta il virus al contesto familiare?
âInnanzitutto chi viene messo in quarantena non può girare per casa normalmente ma deve essere -per quanto possibile- isolato, proprio per evitare che, ad esempio, un bimbo positivo trasmetta il virus ai famigliari. Nella maggior parte dei casi questi bambini non si infettano nel contesto scolastico ma in quello famigliare; spesso sono altri componenti della famiglia che, ad esempio, si infettano andando al lavoro e poi trasmettono il virus ai bambini. Stare a casa evita comunque contatti con gli altri alunni. Se infatti uno studente si contagia anche in un contesto extrascolastico è importante ridurre il piĂš possibile il rischio di trasmissione ai propri coetanei.
Chiara Tassi