Un talento poliedrico, un’anima cosmopolita e una forte determinazione sono i tratti distintivi di Giorgia Ghizzoni, 32enne originaria di Carpi, che le hanno permesso di diventare una cittadina del mondo con un percorso professionale in continua evoluzione capace di coniugare le sue passioni con le competenze tecniche acquisite.
Dopo aver fondato un’impresa di produzione artistica a Helsinki ed essere stata direttrice esecutiva dell’Orchestra Sinfonica di Longmont, da qualche tempo Giorgia lavora presso il Wildsong Ranch di Longmont, nello stato del Colorado, dove fa parte della scuola di equitazione Hatha Equus che coniuga i principi dell’equitazione naturale con quelli dello Yoga.
Come sei passata dalla direzione di un’orchestra sinfonica a occuparti di equitazione?
“I cavalli, insieme alla musica, sono sempre stati la mia più grande passione. Facevo equitazione quando ero ancora in Italia e poi, nel 2014 mi sono certificata come istruttrice di Equine Guided Education: un ramo della Ippoterapia che favorisce lo sviluppo personale tramite l’interazione con i cavalli. Ho anche fatto volontariato in un centro specializzato in cui ho imparato ad addestrare cavalli traumatizzati. Quando io e mio marito ci siamo trasferiti in Colorado, abbiamo adottato una cavalla Mustang di nome Sombra.
I Mustang sono dei cavalli selvatici, estremamente sensibili, dal carattere indomito per eccellenza, e guadagnare la loro fiducia non è facile. Tutte le tecniche che avevo imparato con Sombra non erano sufficienti e per questo ho continuato a studiare e sperimentare nuovi approcci all’addestramento basati sul rinforzo positivo e sulla motivazione intrinseca. Finalmente il suo comportamento è cambiato: Sombra ha iniziato a sentirsi più sicura di sé e a essere più affidabile. Da cavallo problematico come era stata classificata al nostro arrivo, ora è diventata tra i più bravi della classe! Grazie a questo percorso, l’istruttrice di equitazione del ranch mi ha chiesto di insegnare insieme a lei occupandomi delle relazioni, spesso problematiche, tra i cavalli e i loro proprietari. Io nel frattempo, dopo aver saputo di essere incinta, mi ero dimessa dalla direzione esecutiva della Longmont Symphony e ho accettato con gioia la proposta, entrando nella squadra di Hatha Equus (www.hathaequus.com). Quindi adesso addestro cavalli e insegno ai nostri allievi a creare relazioni profonde, basate su rispetto e fiducia reciproca. Non posso ancora credere che la mia più grande passione sia diventato il mio lavoro”.
Come è vivere negli Stati Uniti al tempo del Covid?
“Fortunatamente la mia vita non è cambiata molto. Al ranch, nella fase più acuta, abbiamo dovuto disdire lezioni e nuove ammissioni, ma io e i miei colleghi abbiamo potuto continuare a lavorare per il benessere degli animali, rispettando le norme anti contagio. La Città di Longmont, la Contea e lo Stato non hanno mai veramente sanzionato gli spostamenti non consentiti: in America è molto difficile mettere in discussione la libertà personale. Nella Contea di Boulder le mascherine sono state obbligatorie sin dall’inizio (al contrario di altri Stati) e ci sentiamo molto fortunati ad abitare in una zona liberale e consapevole. La parte più difficile è la lontananza fisica dai miei familiari. E’ dal dicembre del 2019 che non torno in Italia e non vedo l’ora di riabbracciarli”.
Sei stata vaccinata?
“Sì, essendo incinta rientro tra le categorie che hanno la precedenza qui negli Stati Uniti. Ho ricevuto la prima dose del vaccino a metà marzo e riceverò la seconda a metà aprile. In ogni caso, dai primi di aprile, sarà estesa a tutta la popolazione americana la possibilità di vaccinarsi”.
Ti senti al sicuro negli Stati Uniti dal punto di vista dell’assistenza sanitaria?
“Per fortuna l’azienda di mio marito offre a lui e alla nostra famiglia un’ottima assicurazione sanitaria. L’azienda paga la maggior parte delle spese e a noi resta il pagamento di un contributo mensile e di un ticket per ogni prestazione. L’assicurazione qui è veramente costosa, però questo ci dà accesso a servizi di qualità e ci sentiamo tutelati. Conosciamo persone che invece si rivolgono all’assistenza sanitaria solo quando è assolutamente necessario, perché le prestazioni hanno costi altissimi e chi le riceve senza poterle pagare entra nella lista degli ‘indebitati’ a cui è precluso l’accesso a un mutuo o un prestito di qualsiasi tipo. E’ davvero un sistema ingiusto che per fortuna in Italia non riusciamo nemmeno a immaginare. Obama aveva aperto uno spiraglio nella direzione giusta ma c’è ancora molto da fare”.
Sogni e progetti per il futuro?
“Tanti. Il primo che mi viene in mente è quello di proporre in Italia dei corsi con le tecniche meravigliose che ho la fortuna di insegnare qui. Per adesso però ci concentriamo soprattutto sui preparativi per dare il benvenuto alla sorellina di Lorenzo, che dovrebbe nascere a fine estate”.
Chiara Sorrentino