Marzo, mese della prevenzione dei tumori al colon retto: l’attività continua a pieno regime

Garantito lo screening per i cittadini che ne hanno diritto. Dalla sua nascita il servizio ha anche contribuito a ridurre l’incidenza dei nuovi casi del 31%.

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dottor Paolo Trande, responsabile del Programma provinciale di prevenzione dei tumori del colon retto

Attività a pieno regime su tutto il territorio modenese. La pandemia non ha fermato e non ferma gli screening dell’Azienda Usl di Modena per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto. Sono infatti confermati gli appuntamenti per lo svolgimento di tutti gli esami di primo e secondo livello, così come è confermata la possibilità di accedere ai Punti di raccolta per la consegna del campione di feci per la ricerca del sangue occulto. L’Ausl invita fortemente i cittadini a partecipare al programma di screening (anche in zona rossa gli spostamenti per motivi sanitari sono sempre consentiti), in quanto molti tumori, se identificati precocemente, hanno maggiori probabilità di guarigione, riducendo drasticamente la mortalità. In particolare, lo screening al colon retto è offerto gratuitamente a uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, e prevede l’esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci. Marzo è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori al colon retto. “In 15 anni di attività – spiega il dottor Paolo Trande, responsabile del Programma provinciale di prevenzione dei tumori del colon retto -, lo screening per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del colon retto ha contribuito in maniera determinante a diminuire la mortalità specifica per cancro del colon retto (-30%) e l’incidenza (nuovi casi all’anno) di circa il 31%”.

La fase Covid 

A fine 2020 il servizio ha recuperato gli screening di primo livello sospesi durante il lockdown di un anno fa e ha garantito la quasi totalità degli inviti alle persone destinatarie dei controlli gratuiti. Anche l’offerta di colonscopie è riuscita a rispondere alla totalità della domanda da parte dei cittadini. Si è registrato un calo importante, invece, nell’adesione al test per l’individuazione del sangue occulto fecale inviato a domicilio. Il servizio ha rilevato un effetto Covid anche nelle adesioni agli screening di secondo livello, rivolti alle persone risultate positive ai controlli di primo livello: il calo di risposta (- 9%) è da collegare verosimilmente al timore dei pazienti di recarsi in ospedale. 

Attività a pieno regime 

L’Azienda Usl di Modena ribadisce l’importanza di aderire agli screening di primo livello e, in caso di positività, a quelli di secondo livello nell’ottica di un’efficace prevenzione dei tumori. I controlli e le visite avvengono nel totale rispetto delle norme sanitarie vigenti con percorsi specifici e distanziamenti. L’attività di screening al colon retto è a pieno regime, anche sulle colonscopie, nelle sedi degli ospedali di Modena (Baggiovara e Policlinico), Carpi, Mirandola, Sassuolo, Pavullo e Vignola. 

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