Vaccini anti-covid a Carpi: la squadra c’è, manca una sede adeguata

Nonostante la vicenda di Astrazeneca, questa settimana in Emilia Romagna hanno completato la vaccinazione 7mila persone in più rispetto alla settimana precedente ma di questo passo servirebbero 23 mesi per completare le vaccinazioni di tutti gli emiliano romagnoli.

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Il generale Figliuolo ha preso in mano in maniera militare il piano vaccinale ma la questione Astrazeneca non consente di decollare con le vaccinazioni di massa e servirà una campagna di rassicurazione e sensibilizzazione per recuperare fiducia e procedere a ritmi serrati prima che il virus, che continua a fare il suo mestiere, muti in una nuova variante.

Nonostante la vicenda di Astrazeneca, questa settimana in Emilia Romagna hanno completato la vaccinazione 7mila persone in più rispetto alla settimana precedente ma di questo passo servirebbero 23 mesi per completare le vaccinazioni di tutti gli emiliano romagnoli.

A Carpi, dove erano 687 a metà marzo i cittadini residenti che avevano completato la vaccinazione, si è costituita una cabina di regia e l’Ausl ha nominato coordinatore il dottor Michele Pescetelli che sarà supportato dal dottor Giovanni Della Casa. La squadra è composta da una trentina di medici a cui si aggiungono quattro medici delle Usca e quindici medici volontari. A partire da domenica 21 marzo si vaccinerà sette giorni su sette per dieci ore consecutive.

“E’ già tutto pronto per la vaccinazione di massa ma se decidiamo di essere in guerra certe cose vanno superate. Oggi per inoculare il vaccino serve un minuto ma per compilare le carte ne servono almeno dieci. Se vogliamo raddoppiare le vaccinazioni dobbiamo cambiare marcia. Rispetto ai primi giorni abbiamo già reso più snelle e veloci le procedure” ammette il dottor Giorgio Verrini, medico in pensione in servizio come volontario.

Nel Centro vaccinale i medici sono supportati da personale amministrativo ma “c’è carenza di infermieri” e Verrini lancia un appello affinché si facciano avanti.

Resta un nervo scoperto: la collocazione del Centro Vaccinale all’interno dei locali del Centro Prelievi nel piano interrato dei Poliambulatori dove non ci sono ampi spazi e l’aerazione è poca perché i soffitti sono bassi. Le sei postazioni sono tutte attive e sono operative dal lunedì al sabato dalle 12 alle 19 e mentre alla domenica si può iniziare alle 9 per terminare alle 16.

È previsto un percorso in entrata e uno diverso in uscita ma gli accompagnatori risalgono da dove sono entrati e anche tanti anziani ripassano dal percorso previsto per l’entrata quando escono perché nel percorso di uscita non ci sono gli ascensori disponibili.

Il rischio è quello della contaminazione in ambienti che non possono reggere una maggiore pressione. “Attualmente facciamo 350, al massimo 400 vaccinazioni ogni giorno, ma se dovesse aumentare il numero si dovranno trovare spazi alternativi” afferma il dott. Verrini.

“Visto che è in previsione, ad aprile, l’arrivo di un crescente numero di vaccini, oltre a poter estendere ancora l’orario di apertura del Centro Vaccinale, con le amministrazioni comunali del nostro Distretto – spiega l’Ausl – è in corso un confronto per individuare ulteriori sedi. In linea con quanto dichiarato dal Direttore generale Ausl, infatti, l’obiettivo è portare il vaccino sempre più vicino alla popolazione, per consentire di effettuare un numero sempre maggiore di dosi giornaliere”.

Sara Gelli

 

 

 

 

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