Covid e ricoveri, “questa settimana ci aspettiamo il picco”

“La situazione è in salita ma le trincee sono scavate e noi siamo pronti”, ha dichiarato il professor Massimo Girardis, direttore di Terapia Intensiva del Policlinico di Modena. “Questa settimana verrà raggiunto il picco di ricoveri ospedalieri e dunque tra una decina di giorni da adesso lo si registrerà in terapia intensiva”.

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La Terapia Intensiva del Policlinico di Modena

Non si arresta la crescita della curva epidemiologica: anche nella prima settimana di marzo, nel modenese, sono in aumento sia i nuovi casi che la percentuale di positività, così come il numero dei ricoverati nei reparti per acuti e in quelli di terapia intensiva. 

All’8 marzo, in provincia di Modena erano accertati 7.966 (erano 5954 l’1 marzo,+34%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 7.500 erano in isolamento domiciliare o presso altre strutture, 466 ricoverati.

il professor Massimo Girardis, direttore di Terapia Intensiva del Policlinico di Modena

“Una situazione in salita – commenta il professor Massimo Girardis, direttore di Terapia Intensiva del Policlinico di Modena – ma le trincee sono scavate e noi siamo pronti”. 

Allo stato attuale, prosegue il professore, “abbiamo 55 malati ricoverati in Terapia Intensiva a cui occorre aggiungerne circa una trentina in regime di semintensiva. La situazione è abbastanza sotto controllo e i posti letto non mancano poiché ci siamo preparati ma, quando i numeri dei ricoveri di pazienti Covid assumono queste proporzioni, diventa necessario sacrificare delle attività e contrarne altre, come quella ambulatoriale e chirurgica. 

Oltre ai posti letto infatti, non dimentichiamo che a essere indispensabile è il personale per riuscire a far fronte ai picchi di questa malattia. Non credo che andremo in sofferenza ma ci aspettiamo un aumento nei ricoveri sia in regime ordinario che nelle terapie intensive”.

Per il professor Girardis “questa settimana verrà raggiunto il picco di  ricoveri ospedalieri e dunque tra una decina di giorni da adesso lo si registrerà in terapia intensiva”.

I numeri sono inclementi: sono attualmente 466 i pazienti Covid positivi ricoverati (dati dell’8 marzo) negli ospedali modenesi (erano 368 l’1 marzo, +27%). Di questi, 273 sono ricoverati presso gli ospedali gestiti dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria (Policlinico e Baggiovara), 124 negli ospedali provinciali (Carpi, Mirandola, Vignola, Pavullo) e 69 all’Ospedale di Sassuolo Spa. 54 i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva (55 a oggi).

“I colleghi che lavorano in provincia, negli ospedali di Carpi, Mirandola, Vignola e Pavullo – prosegue il professor Massimo Girardis – hanno iniziato a far fronte anche ai pazienti Covid più complessi e questo ci ha dato la possibilità di garantire l’attività chirurgica in regime di urgenza”.

Rispetto a marzo e a novembre dello scorso anno a essere cambiata è l’età di chi finisce in Terapia intensiva, “scesa di dieci anni”, ammette Girardis.

“Se prima ricoveravano persone tra i 60 e i 75 anni – prosegue – ora la classe d’età varia dai 50 ai 65. Abbiamo anche una quota di Under 40 e Under 30 ma, incrociando le dita, al momento, questi pazienti pur essendo in Terapia Intensiva hanno esiti normalmente favorevoli, anche se non è sempre così poiché, come sappiamo, ci sono stati anche casi di giovani con complicanze molto gravi”.

Rispetto alla prima ondata epidemica le cose sono leggermente migliorate, “pur non avendo ancora armi specifiche contro questa malattia, l’esperienza acquisita ci permette infatti di gestire più rapidamente ed efficacemente i pazienti complessi. La mortalità resta elevata ma in miglioramento rispetto a quanto osservato lo scorso anno”.

Jessica Bianchi

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