Missione Maia. Parte dall’atmosfera lo studio dell’inquinamento prodotto da diversi tipi di particolato per verificare gli effetti sulla salute delle persone. Arpae – l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia partecipa al Progetto Maia (Multi-Angle Imager for Aerosols), sponsorizzato dalla Nasa a attualmente in fase di sviluppo, che combinerà le misurazioni satellitari delle proprietà degli aerosol atmosferici e quelle in superficie delle concentrazioni di particolato (PM).
Un progetto che prevede studi sulle connessioni tra inquinanti nell’aerosol e problemi di salute, come malattie cardiovascolari e respiratorie ed esiti del parto, per numerose aree target primarie che comprendono le principali città di Stati Uniti, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia.
In Italia, le Regioni coinvolte in questo studio scientifico sono Emilia-Romagna e Lazio. Nella nostra regione Arpae collaborerà con il team di Maia, fornendo le analisi chimiche relative alla rete di monitoraggio di PM che comprende quattro diversi siti: Bologna, San Pietro Capofiume (area rurale nel bolognese), Rimini e Parma. Queste misurazioni sono necessarie per trasformare i dati del satellite in informazioni sulle concentrazioni di PM vicino alla superficie, in particolare quelle associate ai diversi costituenti chimici.
Arpae eseguirà analisi chimiche di routine per determinare le concentrazioni di carbonio elementare, carbonio organico, alluminio, ferro e anioni che contribuiscono alla formazione di PM2,5 (particelle con diametro inferiore a 2,5 micrometri). Maia e Arpae lavoreranno insieme per definire la frequenza della raccolta dei dati e i protocolli di trasferimento dei dati. Questa collaborazione include il coordinamento dei tempi di campionamento a Bologna, San Pietro Capofiume, Rimini e Parma con il passaggio del satellite.
“Arpae diviene un collaboratore dei progetti della Nasa sulla qualità dell’aria. Saremo coinvolti fin dalla pianificazione preliminare del progetto, prima del lancio del satellite, – sottolinea il direttore generale dell’Agenzia, Giuseppe Bortone – garantendo così che le decisioni tengano conto degli interessi di monitoraggio ambientale dell’Italia. Il progetto ci consentirà di avere importanti dati ed elaborazioni sull’aria e il clima, che saranno a disposizione dell’Agenzia e del resto della comunità scientifica italiana”.
Il satellite verrà inviato nell’orbita terrestre a un’altitudine di 740 km. Il lancio è previsto per il 2022 e si prevede che la raccolta dei dati continui almeno fino a dicembre 2025.