Sono circa 15mila in provincia di Modena, secondo le stime, i destinatari della campagna di vaccinazione al personale scolastico, comunicata nei giorni scorsi dalla Regione Emilia-Romagna. In questi giorni l’Azienda sanitaria, insieme ai rappresentanti dei Medici di medicina generale, sta definendo tutte le modalità concrete per l’avvio di questa ulteriore fase vaccinale. A partire dal 22 febbraio si potrà contattare il proprio medico per ricevere le informazioni e comunicare la propria intenzione a vaccinarsi.
“Invitiamo tutti i cittadini a non prendere d’assalto le linee telefoniche dei medici – dichiara Silvana Borsari, direttrice sanitaria AUSL – che devono comunque continuare a garantire l’assistenza anche per tutte le altre patologie. Loro prenderanno in carico le richieste di vaccinazione, valutandole una per una in base ai criteri definiti per la somministrazione del vaccino Astra Zeneca, per poi fornire ai propri assistiti l’appuntamento, secondo le possibilità consentite in questo momento dalle disponibilità di dosi. La campagna continuerà, quindi è importante avere pazienza e assicurare ai propri medici la maggior collaborazione possibile. Dovranno infatti anche acquisire tutti i moduli di autocertificazione, consenso informato e scheda anamnestica e assicurarsi che il paziente compili correttamente tutti i documenti”.
Le somministrazioni potranno iniziare verso i primi giorni di marzo. Infatti, l’intero percorso di distribuzione del vaccino sul territorio va predisposto nel rispetto di tutte le misure di conservazione, preparazione e somministrazione delle dosi (le fiale del vaccino Astra Zeneca vengono conservate fra 2°C e 8°C, nei frigoriferi che già i medici hanno a disposizione per altri vaccini e medicinali). Saranno i medici stessi a fornire ai propri assistiti la data e l’orario dell’appuntamento, in base alle richieste raccolte e alle dosi di vaccino disponibili.
Chi può vaccinarsi
Potrà vaccinarsi tutto il personale scolastico, cioè maestri, professori, educatori, operatori e collaboratori, assistiti dal servizio sanitario regionale e che lavorano nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private parificate, nei servizi educativi 0-3 anni e negli enti di formazione professionale dell’Emilia-Romagna che erogano i percorsi di IeFP.
Come già avvenuto per i test sierologici e antigenici rapidi, il personale scolastico dovrà autocertificare la propria condizione di avente diritto attraverso il modulo reperibile nella sezione del sito www.ausl.mo.it dedicata alle vaccinazioni anti-covid 19, ben visibile dalla hompage.
Dove si prenota la vaccinazione
I cittadini che rientrano in questa fascia di popolazione potranno chiamare direttamente il proprio medico di base, a partire da lunedì 22 febbraio e nei giorni successivi, in base ai normali orari già forniti ai pazienti.
Il medico prenderà in carico la richiesta ed effettuerà la valutazione anamnestica, per rilevare l’eventuale presenza di patologie che sconsiglino la somministrazione del tipo di vaccino attualmente disponibile o situazioni in cui sia necessaria la somministrazione in ambiente protetto (ospedaliero). Fisserà poi l’appuntamento al proprio assistito secondo i tempi consentiti dalla disponibilità di vaccini.
Dove si effettua la vaccinazione
Dal proprio medico di famiglia.
Parteciperanno alla campagna vaccinale tutti i medici, ad esclusione di coloro che sono esonerati per problematiche sanitarie, come previsto per la campagna influenzale. I medici vaccinatori dovranno certificare di avere eseguito o almeno iniziato il percorso vaccinale o di aver avuto il COVID negli ultimi sei mesi. L’adesione alla vaccinazione da parte dei medici di famiglia nella nostra provincia è stata molto alta con quasi il 90% medici vaccinati.
Quale vaccino sarà somministrato
Sarà somministrato AstraZeneca. Fra i diversi vaccini resi disponibili allo stato attuale dalla struttura Commissariale nazionale, presenta caratteristiche tali da consentire un utilizzo anche nell’ambito della medicina generale. La somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca è prevista nel corso della dodicesima settimana e comunque a una distanza di almeno dieci settimane dalla prima dose.
È un vaccino sicuro?
Il 29 gennaio è stato autorizzato dall’EMA e il 30 gennaio dall’AIFA. I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione. In ogni caso il profilo di sicurezza verrà continuamente monitorato anche dopo l’autorizzazione.
Qui tutte le risposte alle domande frequenti sui vaccini anticovid: https://www.aifa.gov.it/web/guest/domande-e-risposte-su-vaccini-covid-19
Come funziona?
È un vaccino basato su “vettore adenovirale non-replicativo”, destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni. È progettato per preparare il sistema immunitario a identificare e contrastare il coronavirus (SARS-CoV-2) responsabile della malattia COVID-19. Dopo la somministrazione, l’adenovirus modificato e incapace di modificarsi si lega alla superficie delle cellule umane e penetra nel nucleo della cellula. Lì fornisce il codice genetico per produrre la proteina Spike del coronavirus. Le cellule immunitarie (cellule T) circolanti riconoscono lo stimolo della proteina Spike, inducono una risposta immunitaria cellulare e la produzione di anticorpi neutralizzanti il virus. Il sistema immunitario produce inoltre cellule dotate di memoria difensiva contro la proteina Spike del coronavirus, facilitando il riconoscimento e la risposta immunitaria rapida in caso di futura esposizione al coronavirus responsabile della COVID-19.
La vaccinazione quindi introduce nelle cellule di chi si vaccina solo l’informazione genetica che serve per costruire copie della proteina Spike. L’adenovirus non è in grado di replicarsi e quindi non si può diffondere nell’organismo delle persone che hanno ricevuto la vaccinazione. Dopo la somministrazione l’informazione genetica viene degradata ed eliminata.
Tutte le informazioni su https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccini-vettore-virale