Anche il Teatro di Carpi accende le luci

Aderirà lunedì 22 febbraio all'appello nazionale dell'associazione UNITA per “fare luce sul teatro”, a un anno dal primo decreto governativo di sospensione degli spettacoli causa pandemia: dalle 19:30 alle 21:30 verranno accese le luci di servizio, così che dall'esterno l'edificio si presenterà come in una normale serata di rappresentazione.

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Il Teatro Comunale di Carpi aderirà lunedì 22 febbraio all’appello nazionale dell’associazione UNITA per “fare luce sul teatro”, a un anno dal primo decreto governativo di sospensione degli spettacoli causa pandemia: dalle 19:30 alle 21:30 verranno accese le luci di servizio, così che dall’esterno l’edificio si presenterà come in una normale serata di rappresentazione.

« E’ un gesto simbolico – spiega il Maestro Carlo Guaitoli, Direttore artistico – perché per non creare occasioni di assembramento rinunciamo all’apertura delle porte, ma volevamo comunque che la nostra città e il nostro teatro fossero partecipi di questo momento che unisce idealmente artisti, teatri e spettatori in tutto il Paese. »

L’appello lanciato da UNITA (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) invita infatti « tutte le donne e gli uomini che dirigono i teatri italiani, da quelli più piccoli fino ai grandi Teatri Nazionali, a illuminare e tenere aperti i propri edifici la sera del 22 febbraio »: la giornata è doppiamente simbolica, perché oltre a essere l’anniversario del primo decreto di chiusura e anche un lunedì, giorno tradizionalmente di riposo per i teatranti.

UNITA raggruppa centinaia di volti noti e apprezzati dello spettacolo, come Vittoria Puccini (Presidente), Cristiana Capotondi (Tesoriere) e Fabrizio Gifuni (consigliere), poi Stefano Accorsi, Fabrizio Bentivoglio, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, i tre fratelli Guzzanti, Luigi Lo Cascio, Luisa Ranieri e Luca Zingaretti, Isabella Ragonese ed Elena Sofia Ricci solo per citare alcuni dei fondatori.

Questo un passaggio dell’appello: « UNITA chiede a tutti gli artisti, a tutte le maestranze e al pubblico delle città di organizzare, ovunque possibile, in tutta Italia – rispettando, come hanno sempre dimostrato di saper fare, ogni misura di sicurezza – un presidio dei teatri nella serata del 22 febbraio, perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità. »