Sovrappasso in Tangenziale: dove è finito?

Correva l’anno 2017 quando l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tosi, dichiarò che entro tre anni a Carpi “sarebbe sorto un cavalcavia ciclopedonale per attraversare in piena sicurezza la Tangenziale, all’altezza del Mc Donald’s”. Il 2021 è iniziato ma di quell’opera non vi è traccia alcuna. Che fine ha fatto il progetto? La nuova Giunta ha intenzione di darvi seguito o il cavalcavia resterà solo sulla carta e nelle speranze di molti cittadini?

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Con l’insediamento di numerose attività commerciali e ricreative a ridosso dell’autostrada, su strade di passaggio e interessate da un intenso traffico veicolare, l’attraversamento della Tangenziale Losi, per chi sceglie di spostarsi in sella alla due ruote, costituisce un pericoloso nervo scoperto.

I soggetti realizzatori dei due poli commerciali che insistono su via dell’Industria e via Nuova Ponente hanno dato vita a una fitta rete di ciclabili per permettere a pedoni e ciclisti di raggiungere le strutture in sicurezza. Un reticolo che, oggi, consente da via Nuova Ponente di pedalare senza correre alcun rischio fino alla Zona C, dove sorgono Mc Donald’s e Unieuro per intenderci, o passando per via dell’Industria, fino a via Zappiano.

Al contrario, la Tangenziale continua a rappresentare uno scoglio pressoché invalicabile per le categorie più deboli della strada.

Correva l’anno 2017 quando l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tosi, dichiarò che entro tre anni a Carpi “sarebbe sorto un cavalcavia ciclopedonale per  attraversare in piena sicurezza la Tangenziale, all’altezza del Mc Donald’s”.

A stabilirlo era un accordo sottoscritto dal Comune di Carpi e dalla società bolognese DMR, proprietaria del lotto racchiuso tra via Parmenide, tangenziale Losi e via Cattani, dove oggi sorge il Burger King.

Il 2021 è già iniziato ma di quell’opera non vi è traccia alcuna. Che fine ha fatto il progetto? La nuova Giunta ha intenzione di darvi seguito o il cavalcavia resterà solo sulla carta e nelle speranze di molti cittadini?

Ma facciamo un passo indietro: la società bolognese ha ceduto al Comune un’area di circa 500 metri quadrati per la realizzazione di una porzione del sovrappasso con tanto di progettazione esecutiva e spese tecniche e il versamento di 26mila euro. Il percorso ciclopedonale fantasma, lungo 150 metri e con una pendenza di circa il 5%, dovrebbe collegare il nuovo quartiere sorto in zona Morbidina e, in generale, il quadrante sud ovest della città.

Cosa ha fermato la realizzazione di questa importante opera?

“Secondo il Piano previsionale degli investimenti – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Truzzi – i 300mila euro necessari per la realizzazione del sovrappasso dovevano essere coperti da alienazioni. Purtroppo, lo scorso anno, a causa di un mercato immobiliare al palo, ciò non è avvenuto e dunque non avevamo le risorse necessarie per approvare il progetto definitivo. Col denaro a disposizione abbiamo preferito concentrarci su progetti che consideravamo prioritari (ndr – rete di Mobilità di Emergenza ad esempio)”.

Al momento l’opera è iscritta nel bilancio 2021 ma, conclude Truzzi, “fino a quando non ci saranno le risorse per finanziarlo, grazie alle alienazioni, non saremo in grado di darvi gambe”.

“Nel Bilancio – aveva spiegato Tosi ormai quattro anni orsono – abbiamo messo le risorse necessarie per l’opera, circa 300mila euro: oggi, abbiamo denaro e progetto esecutivo, siamo dunque entrati nella fase operativa. Nel corso dell’anno (ndr – 2017) contiamo di pubblicare il bando di gara e affidare i lavori”. La storia ha avuto decisamente un altro corso e l’happy end, a quanto pare, è ancora lontano.

Jessica Bianchi

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