Sul fatto che gli studenti debbano tornare a scuola in presenza e in sicurezza sono tutti d’accordo. Dopo tre mesi di Didattica a distanza (Dad) alla prova dei fatti quale è la situazione nei primi giorni di ripresa della didattica in presenza al 50%? Il trasporto pubblico resta la nota dolente: da una parte ci sono alcune immagini che circolano sui social e immortalano autobus pieni di studenti anche in piedi, dall’altra c’è Seta che respinge al mittente le critiche parlando di percezione e disinformazione.
“Per i ragazzi è una novità – dichiara il presidente di Seta Antonio Nicolini – perché da molto tempo erano a casa: adesso ci sono 65 mezzi in più ed è chiaro che anche i ragazzi abbiano bisogno di qualche giorno per acquisire tutte le informazioni necessarie per potersi diluire meglio. Io temo che il problema sia la percezione di situazioni di sovraccarico: 40 persone con zaini ingombranti, se posizionate in una certa parte del mezzo, evidentemente possono far emergere una percezione di insicurezza e di superamento della capienza consentita”.
Per l’azienda di trasporto pubblico non ci sono situazioni critiche. E a Carpi? “Sulle tratte urbane – ammette Angelo Salfa, autista di Carpi, delegato sindacale Uil – non si sono registrate criticità se non presso l’Autostazione delle corriere negli orari di punta per gli assembramenti degli studenti: non è stata fatta una dovuta informazione agli studenti sul numero di corriere che effettuano il servizio perciò i ragazzi appena vedono la corriera arrivare si accalcano per salirci”.
Insomma i problemi c’erano, ci sono e continueranno ad esserci se non verranno prese misure concrete:durante il periodo in cui si è effettuata la Dad al 100%, con gli studenti a casa si è continuato ad effettuare il servizio di trasporto pubblico utilizzando le ‘bis’, tante corriere che giravano vuote ed inquinavano solamente. C’è stato tutto il tempo necessario per organizzare il servizio di trasporto pubblico e formare steward”. A proposito degli steward che dovevano assistere gli autisti, sono in numero insufficiente, 35 su tutto il territorio provinciale, e si trovano solo alle fermate non a bordo dei mezzi dove potrebbero dare assistenza all’autista nel controllare la capienza. Succede così che, nelle situazioni critiche, ci si affidi alle forze dell’ordine che presidiano la zona del polo scolastico: nella mattinata di giovedì 21 gennaio c’erano agenti di Polizia locale, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza all’Autostazione delle corriere a Carpi per garantire l’ordine pubblico.
“È vero che non ci sono steward in numero sufficiente a regolare l’accesso sui mezzi pubblici ma purtroppo non sono state considerate nemmeno le possibili alternative: a malincuore devo prendere atto che l’amministrazione comunale non ha ritenuto opportuno formare steward utilizzando i beneficiari del reddito di cittadinanza”.
A breve si passerà dal 50 al 75% di lezioni in presenza e “sono molto pessimista, sono convinto che tra un paio di settimane le scuole saranno costrette a chiudere”.
Sara Gelli