Ecco la nuova chiesa di Cibeno attesa da più di dieci anni

La Santa Messa nel giorno dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre, sarà celebrata dall’Arcivescovo Erio Castellucci insieme ad altri Vescovi e l’ingresso dei fedeli sarà contingentato a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

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La nuova chiesa di Cibeno sarà dedicata alla S.S. Trinità e verrà aperta al culto l’8 dicembre. La parrocchia aspettava questo momento da almeno dieci anni, “da quando, a causa della forte espansione del quartiere, la nostra comunità è diventata talmente grande da non poter essere contenuta all’interno della chiesa parrocchiale, anche programmando più celebrazioni in orari diversi. In questi anni c’è chi ci ha scoraggiato e chi ci ha sostenuto: io mi sono fidato di Dio” confida il parroco don Carlo Gasperi.

Era il 2006 quando fu indetto il concorso di idee ma, a causa di difficoltà tecniche legate alla forma giuridica del concorso stesso, all’indomani dell’esito si decide la sospensione del progetto. “È stato un momento critico” ammette don Carlo “anche per le ristrettezze economiche conseguenti il terremoto”. Resta tutto fermo fino al 2014, quando l’architetto Paolo Belloni di PBeB Bergamo mette a punto un progetto rivisitato, con un nuovo budget e finalmente nella primavera del 2017 partono i lavori di costruzione nell’area dell’ex cimitero grazie anche al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana che contribuisce per i due terzi alle spese sostenute dalla parrocchia.

“L’architettura dell’edificio è moderna, in perfetta sintonia con l’epoca in cui stiamo vivendo e con il contesto di zona artigianale in cui è inserita. Intorno ci sono capannoni industriali e fabbriche e – aggiunge don Carlo – pastoralmente parlando è molto significativo che la parrocchia si cali nel contesto in cui è inserita. In ogni epoca la Chiesa si è espressa attraverso l’arte, non senza rotture e divisioni anche nel passato: per essere significativa l’arte deve essere figlia della sua epoca”.

È la scelta dei materiali a caratterizzare in modo unico le scelte dell’architetto Belloni: inserti longitudinali dorati sulla facciata, come le fiammelle in alcuni affreschi rinascimentali, rappresentano le anime dei defunti che ascendono al cielo; le grezze pareti in cemento armato sono state realizzate con l’inserimento di ossidi che conferiscono un colore caldo e sono state in buona parte successivamente martellinate a punta grossa trasformandole in veri e propri monoliti di pietra sui quali si infrange la luce che ne evidenzia la tessitura. In alcuni tratti alcune semplici tavole in abete rivestono le pareti interne e sono state impreziosite con un trattamento di doratura che le rende luminose. Il pavimento è in semplice cemento lisciato ma anch’esso miscelato con ossidi, inerti e un trattamento al litio che conferisce un colore cuoio che lo rende in un certo senso vivo e accogliente. Altare, Ambone e supporto del tabernacolo sono realizzati in cemento decorativo impreziosito da un trattamento a fori riempiti con gesso scagliola di colore avorio che recuperano in chiave contemporanea la tradizione locale nella realizzazione dei paliotti di altare.

“I volumi – spiega l’architetto Belloni – sono semplici, puri. Il risultato integra l’essenzialità e la semplicità che ogni spazio sacro deve possedere con la chiara volontà di non rinunciare a quei contenuti di eleganza e unicità che solo l’arte può conferire”. La Santa Messa nel giorno dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre, sarà celebrata dall’Arcivescovo Erio Castellucci insieme ad altri Vescovi e l’ingresso dei fedeli sarà contingentato a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

Sara Gelli

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