Correva l’anno 2010 quando la Provincia di Modena annunciò la nascita del progetto del Parco eco-tecnologico Peter Mar, a Fossoli, in via Remesina esterna, per il recupero di materia dai rifiuti.
L’area verde di oltre 15mila metri quadrati è stata dotata di un centro servizi, ricavato dalla ristrutturazione di un edificio rustico con criteri all’insegna della bioedilizia. Il progetto, promosso da Provincia, Comune di Carpi, Unione Terre d’Argine e Aimag, ha beneficiato di un finanziamento di 800mila euro dalla Regione Emilia-Romagna, a cui si era aggiunto un contributo di 300mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Fondi che hanno interamente coperto i costi dell’opera. Il fabbricato sarebbe dovuto diventare un centro multifunzionale di supporto alle attività del parco: dalla didattica alla formazione, fino alle mostre sul recupero dei rifiuti. Idea che venne momentaneamente accantonata quando, a causa del sisma del 2012, alcuni uffici di Aimag vennero trasferiti all’interno della struttura. Nel 2018, con lo sgombero dei locali da parte della multiutility, il tanto atteso parco avrebbe dovuto vedere la luce ma qualcosa è andato nuovamente storto. “Ormai siano alle battute finali – aveva spiegato l’allora assessore all’Ambiente, Simone Tosi – manca solo un atto formale di assegnazione e poi lo spazio verrà gestito da Spazio Erre”. Una formalizzazione, da parte del Consiglio di gestione, mai arrivata. Oggi, dieci anni dopo l’annuncio della nascita del parco, il progetto è ancora al palo e l’immobile di via Remesina, abbandonato a se stesso e già costato oltre 1 milione di euro, necessita di interventi di manutenzione e dunque di nuovi finanziamenti (voce di spesa che dovrebbe essere inserita nel Bilancio del Comune) per poter essere nuovamente utilizzato. Il rimpasto di Giunta, dopo le amministrative del 2019, così come il cambio dell’amministrazione regionale e della gestione provinciale, non hanno aiutato: ora che il padre dell’operazione, Tosi, non siede più in assessorato le priorità, almeno per il momento, paiono essere del tutto cambiate.
“Quando ci è arrivata in mano la partita – spiegano gli assessori Riccardo Righi e Marco Truzzi – abbiamo valutato la possibilità di aprire una vera e propria manifestazione di interesse per capire quali contenuti mettere dentro a un immobile nato per dare gambe a progetti sui temi del recupero e dell’economia circolare, attivandoci per capire quali fossero le proposte del territorio e aprire al contempo un canale preferenziale con l’università per scommettere su ricerca e sviluppo nel settore del riutilizzo. Poi, a febbraio è arrivato il Covid che ci ha obbligati a spostare l’attenzione su questioni più importanti”. Una battuta d’arresto che si somma a “priorità di mandato e grandi opere”, come Ospedale, Parco Lama, Tecnopolo e Parco della Cappuccina e che dunque non vedono il Peter Mar in cima alla lista. L’impegno, concludono i due assessori, “è di riprendere in mano il progetto nel corso del 2021, per fare di questo luogo, un simbolo dell’economia circolare”.
Jessica Bianchi