Dalla mezzanotte di mercoledì 18 novembre si accendono i riflettori su Moda Makers Digital, la manifestazione digitale promossa da Carpi Fashion System e organizzata da Consorzio Expo Modena che ha come finalità principale quella di far incontrare selezionati e verificati buyer internazionali con le piccole e medie imprese del nostro distretto tessile e che, nella passata edizione, ha fatto registrare oltre 60mila visualizzazioni per ogni singolo capo d’abbigliamento.
Nonostante la crisi causata dalla pandemia, anche quest’anno sono 36 le aziende (23 del territorio e 13 di altre regioni) che proporranno le proprie creazioni della collezione Autunno/Inverno 2021-22 ai compratori di tutto il mondo attraverso la vetrina virtuale di Moda Makers Digital.
“Le ricadute del Covid 19 – ha commentato Alessandro Rossi, direttore della sede di Modena di Confindustria Emilia – con una contrazione del fatturato nazionale pari al 30%, hanno imposto un’accelerazione nell’innovare processi e metodi di vendita e supporto all’internazionalizzazione delle aziende, facendo sì che il digitale diventasse un elemento indispensabile. L’edizione 2020-21 di Moda Makers Digital acquista ancora più importanza dopo che la pandemia ha di fatto cancellato i tradizionali canali di approccio all’export o ad appuntamenti stagionali come fiere o eventi B2B (Business to Business). Credo che i negozi fisici non spariranno ma dovranno dotarsi di quelle tecnologie fondamentali per fornire al cliente un’esperienza di acquisto indimenticabile e complementare rispetto a quella digitale”.
La trasformazione digitale nella moda rappresenta una svolta imprescindibile per il prossimo futuro, ed è per questo che da tempo Carpi Fashion System in sinergia con le istituzioni governative, sta lavorando per traghettare anche le piccole e medie imprese in questo delicato passaggio.
Ruben Sacerdoti, responsabile dell’Internazionalizzazione della regione Emilia Romagna ha così commentato: “in questa pandemia la maggior parte delle aziende del settore hanno dimostrato grande resilienza e capacità di reinventarsi. Il nostro obiettivo è di accompagnare le imprese verso il digitale attraverso quattro linee guida principali che comprendono piani formativi e sostegni finanziari. Il primo e cruciale passo riguarda la formazione del personale d’azienda attraverso un’alfabetizzazione avanzata da realizzare con moduli progressivi di complessità. Al contempo ci impegniamo ad offrire servizi di accompagnamento verso l’e-commerce, e a sostenere le imprese con contributi a fondo perduto per l’export digitale e, quarto e ultimo punto, con strumenti CDP e finanziamenti in conto capitale e in conto interesse”.
Durante la presentazione della manifestazione hanno preso la parola anche due imprenditori di Moda Makers Digital: Tamara Gualandi di Donne da sogno S.rl. e Fabrizio Stermieri di Paola Davoli Knitwear.
Voi imprenditori cosa vi aspettate da questa vetrina virtuale e dalla stagione Autunno/Inverno 2021-22?
“Il distretto carpigiano ha superato molte crisi – ha precisato Gualandi – ma questa innestata dalla pandemia è la più difficile perché coinvolge non solo il mercato interno ma, anche e soprattutto, il mercato estero che era quello a cui ci rivolgevamo nelle precedenti crisi. In questa partita ognuno deve fare la sua parte con l’obiettivo comune di tutelare il settore moda che vede a rischio quattro stagioni. A fronte di un 2020 ormai andato perso, e con una raccolta ordini per il 2021 che attualmente registra un calo del 10-20% ci auguriamo che l’evento Moda Makers Digital possa darci un po’ di speranza per la seconda metà del prossimo anno. Una buona notizia è arrivata in questi giorni da un cliente giapponese: il Giappone ha annunciato la fine della recessione e in questo intravediamo uno spiraglio di luce”.
“Questa manifestazione, oltre a essere una grande opportunità di business – ha aggiunto Stermieri – rappresenta anche un’esperienza di per sé formativa che ci spinge a fare sempre più ricerca e a trovare nuove soluzioni. Per realizzare le nuove sfide a cui ci chiama la digitalizzazione è però necessario per le piccole e medie imprese il sostegno finanziario da parte delle istituzioni. Da soli non si può uscire da questa crisi e guardare con ottimismo al futuro”.
Chiara Sorrentino