“Il servizio sanitario non è ancora con le spalle al muro ma la situazione è peggiorata”

A fare il punto sull’andamento dei contagi da Covid 19 da Piacenza a Rimini, è stato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, intervenuto dall’Ospedale Maggiore di Bologna insieme al dottor Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento Emergenza dell’Ausl di Bologna. “In venti giorni i numeri dei ricoveri si sono quintuplicati. Gli ospedali - ha dichiarato Donini - stanno reggendo ma con un carico di lavoro, fatica e apprensione sempre maggiore”.

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Raffaele Donini e il dottor Giovanni Gordini

Sono 1.763 i nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore nella nostra Regione. A fare il punto sull’andamento dei contagi da Covid 19 da Piacenza a Rimini, è stato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, intervenuto dall’Ospedale Maggiore di Bologna insieme al dottor Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento Emergenza dell’Ausl di Bologna.
Il 10 ottobre in Regione avevamo 241 ricoveri nei reparti internistici e 16 in Terapia intensiva, dieci giorni dopo i numeri erano 531 e 78. Oggi i pazienti ricoverati hanno raggiunto quota 1.157 mentre sono 119 quelli in Intensiva. “In venti giorni questi numeri si sono quintuplicati. Gli ospedali – ha dichiarato Donini – stanno reggendo ma con un carico di lavoro, fatica e apprensione sempre maggiore. Per questo motivo abbiamo stipulato un accordo con la sanità privata accreditata per avere più letti e alleggerire così le strutture ospedaliere pubbliche. Attivato anche un tavolo tecnico coi medici di medicina generale per dare applicazione all’accordo tra Governo e sindacati, affinchè possano svolgere il tampone rapido: un aiuto importante nell’azione di contact tracing. I tamponi rapidi – che rilevano l’antigene e in pochi minuti possono dare un’indicazione di positività – sono in arrivo nella prima decade di novembre”.
Un’azione quella del tracciamento che, ammette l’assessore regionale, “in alcuni casi è stata caratterizzata da criticità e ritardi ma, lo ricordo, siamo tra le poche regioni che stanno continuando a fare il contact tracing tanto che più della metà dei nuovi casi di contagio è asintomatica”.
La popolazione scolastica positiva ad oggi ammonta a 2.162 unità e Donini invita “i ragazzi a indossare la mascherina al banco anche se tale misura non è ancora obbligatoria”.
La nuova ondata che sta investendo in modo impetuoso l’Italia e non risparmia nemmeno l’Emilia Romagna, prosegue l’assessore regionale, è tornata a bussare alle porte delle case residenza anziani: “sono 25 i focolai nelle Cra e le strutture con almeno un caso sono 69. Gli ospiti positivi con malattia in corso sono 616. Per noi è massima allerta. E’ necessario intervenire tempestivamente: le Ausl stanno aiutando i gestori a isolare i positivi e a farsi carico delle operazioni di confinamento per circoscrivere rapidamente i focolai. E’ importante tenere la guardia altissima perchè quando il virus entra in questi luoghi i danni sono molto ingenti”.
Non esiste il rischio zero, conclude Donini, “ma esistono comportamenti che abbassano la possibilità di essere contagiati: uso corretto della mascherina, distanziamento e igienizzazione delle mani”.
“Stiamo vivendo un momento critico – ha sottolineato il dottor Gordini – e l’obiettivo dei cittadini dev’essere quello di non ricorrere all’ospedale, attraverso l’adozione di comportamenti responsabili. Noi siamo solo l’ultimo passaggio. In tutti c’è stanchezza, nei cittadini e negli operatori. Il servizio sanitario non è ancora con le spalle al muro ma la situazione è peggiorata e vari pazienti presentano quadri critici. L’età è meno avanzata rispetto a questa primavera e anche questo costituisce un elemento di preoccupazione. Il sistema sanitario resiste, ce la mette tutta, ma le curve dei contagi e delle ospedalizzazioni ci dicono che situazione sta degenerando e c’è apprensione. Tutti dobbiamo essere preoccupati, soprattutto coloro che vivono nelle città. Ricordiamoci sempre che i giusti comportamenti individuali possono mettere in salvo voi e le strutture ospedaliere le quali devono poter continuare a essere al servizio di tutti”.
Jessica Bianchi

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