Quest’anno l’alternativa non è tra dolcetto e scherzetto ma tra contagio sì e contagio no e, nel timore che il virus possa trasmettersi da mostro a mostro, da strega a strega, Halloween non si farà: i commercianti e i pubblici esercizi di Carpi vista la situazione difficile dal punto di vista sanitario hanno deciso di non distribuire dolcetti e vietare l’accesso in negozi, bar e ristoranti a mostri, fantasmi, streghe e a ogni genere di zombie, sabato 31 ottobre.
Il tema della promozione del centro storico si complica ancor di più in conseguenza dell’emergenza sanitaria ma l’intento comune è quello di procedere sulla base di quanto contenuto nel documento Centro storico consegnato dall’Amministrazione Comunale alle associazioni di categoria dei commercianti alla fine del mese di settembre.
Tra le prime azioni concrete da mettere in campo,
la creazione del soggetto unico per la promozione del Centro Storico su cui continua a insistere l’assessore comunale Stefania Gasparini perché, dopo una condivisione di fondo da parte delle associazioni dei commercianti, si arrivi entro breve tempo all’atto davanti al notaio per scongiurare il rischio di perdere i 300mila euro stanziati a tale scopo dall’Amministrazione Comunale.
A maggio scorso infatti, oltre alla defiscalizzazione per un milione di euro a sostegno del commercio, era stata annunciata la disponibilità di ulteriori 300mila euro per progetti diretti alla promozione del centro storico,
messi a bilancio con scadenza entro la fine dell’anno: oltre a finanziare il bando nuove aperture, la cifra è destinata all’attività del soggetto unico.
E’ sulla sua configurazione che permangono alcuni nodi da sciogliere: c’è chi propende per il modello di Modanamoremio e chi per quello della Proloco di Correggio, di certo sarà plurale nella rappresentanza e l’Amministrazione punterebbe a restarne fuori mantenendo un ruolo più politico.
Il tempo stringe anche perché il Natale è alle porte: in assenza, per ora, del soggetto unico per la promozione del centro storico, toccherà al Comune approntare le iniziative del Natale 2020 in pieno Covid e, per non rischiare di dover annullare l’intero programma a causa dell’andamento dell’epidemia, quest’anno si sta lavorando sulle poche certezze che si hanno: le luminarie, il trenino e le giostre.
Sara Gelli