Novinbici tra Otto e Novecento: storia, costume, sport e tempo libero, libro scritto dal novese
Claudio Malavasi, è un vero e proprio viaggio nella storia a bordo della due ruote.
“Non un mero omaggio alla bicicletta, bensì uno stimolo, per chi legge, a servirsi sempre più di questo mezzo di trasporto, che ha il pregio di favorire una mobilità più sostenibile e il benessere psicofisico delle persone”, spiega l’autore.
Un mezzo che, seppur nel corso del tempo abbia subito numerose modifiche tecniche e formali, ha mantenuta inalterata la propria essenza: “due ruote, due pedali, una sella e un manubrio”. Anche i materiali sono cambiati, poiché dal legno si è passati al ferro, all’alluminio, al carbonio e, ora, al titanio, ma la sostanza è sempre la stessa.
“Da regina della strada a schiava delle piste ciclabili, la bicicletta è stata, sin dal suo apparire, fedele compagna e testimone delle vicende quotidiane della nostra gente. Inizialmente osteggiata perché ritenuta un oggetto di lusso nelle mani di pochi aristocratici, vietata ai preti, disdicevole per le donne e condannata dai socialisti intransigenti per l’uso sportivo che i giovani potevano farne, – spiega Claudio Malavasi – nel volgere di pochi lustri la bicicletta si è trasformata nel mezzo più democratico del mondo. La produzione in serie e la conseguente riduzione dei prezzi agevolarono la sua diffusione, tanto da diventare per chi la possedeva simbolo di acquisita libertà e indipendenza”.
Negli anni successivi al primo conflitto mondiale, il numero di biciclette in circolazione a Novi di Modena crebbe considerevolmente. Anche il ciclismo si ritagliò uno spazio importante nel panorama sportivo nazionale, con l’organizzazione della corsa Novi-Verona Novi.
La bicicletta alleviò le fatiche dei lavoratori che dovevano recarsi lontano da casa per guadagnarsi il pane, fu al servizio dei bersaglieri e sfilò per le strade in occasione di scioperi o, in modo dignitoso e composto, al seguito di funerali. Se ne servirono le staffette e i partigiani nella lotta di Liberazione, gli studenti e, per quanto riguarda i novesi, le camiciaie e le magliaie che andavano e venivano da Carpi cariche di pacchi. Sui pedali si affermarono campioni dello sport come Coppi e Bartali, che con le loro vittorie accompagnarono la rinascita e la ricostruzione dell’Italia nel secondo dopoguerra, diventando per molti giovani gli idoli da imitare. In prima fila nella lotta contro l’inquinamento, la bicicletta si è ridestata più vitale che mai dopo essere stata messa in disparte dal motore negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Al servizio dei cicloturisti e di chi desidera stare a contatto con la natura, ha contribuito a far scoprire le bellezze del nostro Paese, rivelandosi al tempo stesso un ottimo strumento di aggregazione sociale.
“Insomma – prosegue l’autore – la bicicletta fu e resta parte integrante della nostra vita e della nostra realtà; il territorio pianeggiante in cui viviamo, con i suoi spazi piatti, uniformi e privi di asperità, dovrebbe essere per ognuno di noi un invito a pedalare”.
Il libro Novinbici tra Otto e Novecento: storia, costume, sport e tempo libero, 288 pagine e oltre trecentocinquanta tra preziosi documenti e fotografie, è frutto di una lunga e appassionata ricerca da parte di Claudio Malavasi. Pagina dopo pagina, il lettore assisterà all’evoluzione sociale della bicicletta nel tempo. Un mezzo che, nonostante i suoi centocinquant’anni suonati, è più vivo e attuale che mai.
“Il lavoro di ricerca – ammette l’autore – non è stato faticoso bensì a dir poco avvincente. Documenti autentici, come carte d’archivio, fotografie, riviste e giornali d’epoca, unitamente ad altre testimonianze scritte e orali, costituiscono le fonti dalle quali ho attinto per raccontare fedelmente i fatti riportati. Le numerose citazioni, che tanta suggestione hanno esercitato su di me, ne sono una prova concreta”.
Il volume – edito dalla Ciclistica Novese, col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, e che gode del patrocinio del Comune di Novi di Modena e della Pro Loco Adriano Boccaletti – verrà presentato sabato 10 ottobre, alle 17, presso la Sala civica Ferraresi di Novi, in Piazza 1° Maggio. Per assistere all’evento è obbligatorio prenotarsi presso la Biblioteca comunale: tel. 059/6789220 – biblioteca1@comune.novi.mo.it
Jessica Bianchi