Goldoni: l’ultimo appello

“Oggi la proprietà cinese della Goldoni - spiega il sindaco di Carpi Alberto Bellelli - ha dichiarato di non sapere se avrà le risorse necessarie per liquidare i creditori e all’improvviso costruisce scenari che includono anche quello peggiore, ovvero il fallimento”.

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Sospendere qualsiasi procedura concordataria, per consentire alla Regione di chiedere al ministero dello Sviluppo economico di avviare in tempi rapidi un tavolo di confronto. E’ quanto hanno chiesto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e al lavoro, Vincenzo Colla, durante l’incontro sulla vertenza Arbos Goldoni di Migliarina, svoltosi nel pomeriggio in viale Aldo Moro, alla presenza di Wang Guimin, presidente e azionista della multinazionale Lovol, che controlla l’impresa emiliana.
“Prima che venga presa qualsiasi ulteriore decisione, nel rispetto in primo luogo dei lavoratori coinvolti, chiediamo alla Lovol di attendere la convocazione del tavolo con il Governo italiano. Sapendo che per noi la priorità è una: la tutela dell’occupazione e del sito produttivo e il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori”, hanno affermato Bonaccini e Colla.

“Oggi la proprietà cinese della Goldoni – spiega il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli – ha dichiarato di non sapere se avrà le risorse necessarie per liquidare i creditori e all’improvviso costruisce scenari che includono anche quello peggiore, ovvero il fallimento. Grande la nostra preoccupazione così come la rabbia. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha lanciato una sfida alla proprietà, chiedendo di incontrarne i rappresentanti direttamente alla sede del Ministero, unitamente agli ambasciatori cinesi in Italia poiché questa vicenda è fondamentale per la continuità dei rapporti, sinora positivi, che intercorrono tra Emilia Romagna e Cina. Sono basito: ancora adesso non conosciamo le intenzioni della catena di comando! Cosa accadrà alla Goldoni intesa come parte produttiva e alla Arbos, ovvero l’apparato ingegneristico e progettuale? Ci hanno detto che quest’ultima parte potrebbe restare sul territorio ma quale sarebbe la strategia se poi non si produce più a Migliarina? Come istituzione ribadiamo tutto il nostro sostegno ai lavoratori e alle loro rappresentanze”, ha concluso il sindaco.

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