Coldiretti: Sì ai test sui braccianti provenienti dall’estero

Test non solo ai turisti che rientrano dalle vacanze ma anche ai lavoratori necessari per salvare raccolti Made in Italy.

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Via libera in Trentino Alto Adige ai test sui lavoratori nei campi provenienti dall’estero che potranno partecipare da subito alle attività di raccolta della frutta e dell’uva messi a rischio dalla mancanza di manodopera qualificata per il blocco delle frontiere per il rischio Covid. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità che le stesse misure vengano estese a tutte le regioni italiane che hanno già concordato con il Governo di svolgere test per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta, Grecia.
Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre soprattutto dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher “agricolo”. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.
“L’Italia non può permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia”, afferma il presidente la Coldiretti, Ettore Prandini. “E’ necessario ripensare a uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto a un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito preziosa considerato il periodo di crisi”.

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