Pioppi e abbattimenti: è troppo tardi?

La carpigiana Deanna Guidi torna sulla vicenda dell’abbattimento dei pioppi cipressini dei viali Cattani e Losi previsto il 3 agosto. E intanto stasera la vicenda approderà tra i banchi del Consiglio Comunale grazie a una mozione urgente presentata dai consiglieri di Fratelli d' Italia mentre la Lega, tramite un’interpellanza, chiede alternative per scongiurare l’abbattimento dell’altro condannato, ovvero il monumentale pioppo tra le vie Fratelli Cervi e Dorando Pietri.

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Mistificazione, la parola che mette fine al senso del dibattito politico, in particolare al dibattito costruttivo.
L’ultima espressione di questa linea di condotta si può riscontrare nella gestione della discussa questione degli abbattimenti di longevi e bellissimi pioppi cipressini dei viali Cattani e Losi previsti il 3 agosto.
Infatti solo una beffa è sembrata agli ambientalisti la nomina improvvisa di Andrea Artioli ad assessore “alla cura del verde e ai cambiamenti climatici” voluta dal sindaco venerdì 24 luglio, una beffa all’intelligenza e agli ultimi barlumi di speranza di chi cercava di salvare gli alberi di via Cattani e Losi. Nessuno può credere che il nuovo assessore che porta l’etichetta di Verde alla Giunta comunale di Carpi, possa in pochi giorni modificare la scelta di abbattere presa all’interno del settore edilizia e ambiente, e già affidata alla ditta Mantova ambiente srl. L’assessore Truzzi ha esternato forse troppo incautamente le sue sensazioni in merito e ora va alla mobilità, in polizia si direbbe: ti mando a dirigere il traffico).
Cinismo puro poi quello di chi coinvolge tutto l’associazionismo florofaunistico per cercare solo ora di proteggere i nidi come se non ci fosse già una legge del 92 che li tutela nel periodo della nidificazione.
Il sindaco, la giunta, tirano dritto, facendo così credere di averci provato.
L’ineluttabile si è già verificato con la ZTL, e con gli ultimi progetti edilizi approvati in consiglio comunale: a nulla valgono le istanze dei cittadini che vogliono salvare il centro storico dalla crisi e tutelare il verde pubblico. Stiamo pensando di chiamare la Forestale, sarebbe forse utile a procrastinare questo evento estremo ma forse è troppo tardi, dopo la sega elettrica avranno un senso solo le inchieste.
Deanna Guidi

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