‘Ndrangheta: confiscati beni per 13 milioni di euro a una famiglia cutrese di Reggio Emilia

Il decreto ha interessato 4 fratelli, tutti originari della provincia di Crotone, Nicolino, Gianluigi e Carmine Sarcone (residenti a Bibbiano ma attualmente detenuti quali esponenti di vertice del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano) e Giuseppe Sarcone Grande (residente a Reggio Emilia).

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Confiscati beni per un valore di 13 milioni di euro a esponenti di primo piano della ‘ndrangheta in Emilia Romagna. Il decreto ha interessato 4 fratelli, tutti originari della provincia di Crotone, Nicolino, Gianluigi e Carmine Sarcone (residenti a Bibbiano ma attualmente detenuti quali esponenti di vertice del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano) e Giuseppe Sarcone Grande (residente a Reggio Emilia), ed ha disposto, inoltre, nei loro confronti la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, per un periodo di cinque anni.
I beni sottoposti a confisca, ubicati nelle province di Reggio Emilia, Modena, Parma, Perugia e Crotone, sono costituiti da oltre 40 immobili tra terreni e fabbricati, numerosi autoveicoli, consistenti disponibilità finanziarie, quote societarie e compendi aziendali, nonché imprese estere e conti bancari ubicati in Bulgaria e Romania, per i quali è stato attivato il collaterale canale di cooperazione giudiziaria in materia penale.
 La confisca è avvenuta nell’ambito di un’attività congiunta eseguita da DIA di Firenze e i Carabinieri di Modena, con la collaborazione della Sezione Operativa DIA di Bologna e dei Carabinieri di Reggio Emilia e Crotone, e sotto il coordinamento e l’impulso della Procura distrettuale di Bologna.

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