Maturità in era Covid

Esame di Maturità al via ma resta la preoccupazione per la ripresa a settembre quando dovranno riprendere le lezioni. Come nel post terremoto, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di moduli prefabbricati da collocare nelle aree cortilive delle scuole.

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Il candidato si siede dietro alla cattedra, i professori nei banchi distanziati, finestre aperte e via al colloquio abbassando la mascherina. Il Liceo Fanti, come tutte le scuole superiori di Carpi, adegua le misure di sicurezza in vista dei colloqui finali della Maturità che, come nel post terremoto, prevede solo gli orali. Le aule anti-contagio sono  pronte per la grande prova dal 17 giugno: ogni istituto ha già messo in campo le misure sanitarie per il colloquio in presenza, come deciso dal Ministero. La paura c’è ma anche la voglia di rivedere i ragazzi che varcano per l’ultima volta la soglia della scuola in cui si sono formati per cinque anni.

Gli studenti si presenteranno poco prima della convocazione e con un solo accompagnatore, niente festeggiamenti all’uscita e in alcune scuole saranno i bidelli ad accompagnare i ragazzi al colloquio secondo percorsi prestabiliti. Il direttore regionale della scuola Stefano Versari ha dedicato ai maturandi la poesia di Tonino Guerra – ne sceglie sempre una, quando i momenti sono solenni – Amarcord.

Lo so, lo so, lo so
che un uomo, a 50 anni,
ha sempre le mani pulite
e io me le lavo due o tre volte al giorno
ma è quando mi vedo le mani sporche
che io mi ricordo di quando
ero ragazzo.

Per aggiungere poi che “coloro che fanno migliore il mondo non sono quelli che appaiono, che hanno tanti like, i fighi che sono spigliati, sono importanti. Quelli che contano, anche se non lo danno a vedere, sono altri. Sono quelli che nel buio portano la luce del loro esserci, quelli che sono e che ci sono, quelli che si sporcano le mani. Sono pure quegli insegnanti che in questi mesi sono riusciti ad essere vicini a voi, proprio a voi, con i vostri nomi, così come siete. Anche se fisicamente lontani”.

Tutto è pronto per l’Esame di Maturità 2020 ma resta la preoccupazione per la ripresa a settembre quando dovranno riprendere le lezioni. Scartata l’ipotesi del plexiglass tra i banchi, non pare praticabile nemmeno l’ipotesi di utilizzare le palestre perché non si vuole rinunciare allo sport e quindi continuano gli approfondimenti e i sopralluoghi in attesa delle indicazioni ufficiali del Ministero: da quanti metri quadri dovranno essere garantiti per ogni studente in aula e dal distanziamento necessario tra le persone – la prima indicazione del Ministero dice 2 metri per ogni studente e 7 metri complessivi per cattedra e porta – dipenderà la formazione delle classi e la valutazione di idoneità degli edifici. Come nel post terremoto, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di moduli prefabbricati da collocare nelle aree cortilive delle scuole.

Sara Gelli

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