“Tutti coloro che mi hanno curato meritano un ringraziamento pubblico: la direttrice del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Ramazzini di Carpi Chiara Pesci, i suoi collaboratori, gli infermieri e gli operatori. A loro voglio dire un grande grazie per la gentilezza, la profonda umanità e la grande competenza di cui hanno dato prova nell’assistere me e tutti i pazienti che come me si sono ritrovati a condividere questa drammatica esperienza”.
Adesso che tutto è passato, il dottor Attilio Chiessi, 78 anni, titolare della Farmacia della Speranza ci tiene a fare questo riconoscimento. “Ho iniziato ad avere la febbre il 14 marzo e ho capito quasi subito che era coronavirus anche se non ci volevo credere. Con la Tachipirina la febbre scendeva e io mi sentivo meglio, tanto che pensavo di appartenere alla categoria dei malati in isolamento al domicilio”. Invece, dopo una decina di giorni, le condizioni del dottor Chiessi sono improvvisamente peggiorate tanto da richiedere il ricovero nel reparto Covid allestito presso la Medicina d’urgenza dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, trasformata in semi intensiva e dotata di 26 posti letto.
“Appena arrivato sono stato sottoposto a esami e curato per la polmonite da Covid. Grazie ai farmaci mi è subito sparita la febbre ma non so per quanti giorni ho tenuto il casco Cpap, un sistema di ventilazione assistita non invasiva che mi aiutava a respirare. Secondo me l’ho tenuto per parecchi giorni. Quando dal casco sono passato alla maschera dell’ossigeno, è stata una liberazione e dormivo anche meglio”. Ora il dottor Attilio Chiessi è a casa completamente guarito ma non ha dimenticato tutti coloro che gli hanno dato la forza di rimettersi in piedi.
E la sua gratitudine si è concretizzata con due doni davvero speciali: due massaggiatori cardiaci automatici. Da parte della Farmacia della Speranza del dottor Attilio Chiessi, gli strumenti portatili andranno in dotazione alle due ambulanze che operano sul Distretto carpigiano, a supporto del prezioso lavoro dei soccorritori. Saranno fondamentali nel trattamento dei casi più complessi, quando sono necessari prolungati interventi di rianimazione cardiopolmonare.
Sara Gelli