Alla ricerca degli anticorpi

“E’ importante che la gente capisca che questi test hanno una funzione epidemiologica non diagnostica che è affidata al tampone: i test sierologici raccontano la storia della malattia e ci consentono di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus, i tamponi sono un’istantanea dell’infezione” precisa il dottor Luciano Santi titolare del Poliambulatorio Gamma di Carpi.

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Il dottor Luciano Santi

Il telefono continua a squillare ininterrottamente da quando il Poliambulatorio Gamma è stato autorizzato dalla Regione Emilia Romagna a effettuare i test mirati alla ricerca degli anticorpi del coronavirus. Si potranno sottoporre all’esame i privati cittadini in possesso della ricetta del medico di base e i dipendenti delle aziende che, affiancate nel percorso dalla medicina del lavoro, ne hanno fatto richiesta. “Il test sierologico dà lo stato degli anticorpi al momento del prelievo e indica l’eventuale esposizione del paziente al covid” specifica il dottor Luciano Santi, titolare del Poliambulatorio Gamma.

Che cos’è il test sierologico e perché può essere importante in questa fase?

“Attraverso i test sierologici è possibile individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus. Il test sierologico consiste in un dosaggio ematico delle globuline IgG e IgM che rappresentano l’avvenuto contatto con il coronavirus. Se questi anticorpi sono assenti significa che non si è avuto nessun contatto col virus; se sono presenti IgG c’è stato un contatto pregresso nel passato; se invece sono presenti le globuline IgM vuol dire che il contatto è stato recente e potrebbe esserci la malattia in atto. E’ importante che la gente capisca che questi test hanno una funzione epidemiologica non diagnostica che è affidata al tampone: i test sierologici raccontano la storia della malattia e ci consentono di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus, i tamponi sono un’istantanea dell’infezione”.

A chi vengono fornite le indicazioni dei test sierologici?

“All’Ufficio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena comunichiamo per ora i casi di positività ma siamo all’inizio e quando ci saremo organizzati daremo comunicazione di tutti i risultati dei test”.

Cosa succede se una persona si sottopone al test e risulta positiva? 

“Se il test sierologico risulta IgG positivo o IgM positivo, si avverte il medico e la persona deve isolarsi in quarantena fiduciaria, prenotare l’esame col tampone presso l’Ausl e aspettare l’esito che arriva dopo pochi giorni: se l’esito è negativo la quarantena finisce”.

Se il test sierologico certifica che abbiamo avuto la malattia, non dobbiamo pensare però di avere la patente di immunità…

“No, ma il test sierologico è molto importante perché permette di escludere tutti i negativi che sono il 90-95% dei test che abbiamo fatto finora”.

Entro quanto tempo si hanno i risultati?

“Mediamente il giorno dopo, al massimo dopo due. Chi fosse interessato deve prendere l’appuntamento perché sono molte le richieste da parte di privati e aziende”.

In una persona che ha avuto il coronavirus gli anticorpi possono essere presenti in percentuale diversa a distanza di tempo. I risultati dei test sierologici possono essere oggetto di studio da questo punto di vista?

“I test sierologici sono di due tipi: quello qualitativo rivela se ci sono anticorpi IgG o IgM mentre quello quantitativo, di secondo livello, misura la quantità di anticorpi presenti e il cittadino potrà scegliere in base alle sue necessità. La maggioranza chiede il test qualitativo. I due test hanno costi diversi: al Poliambulatorio Gamma il test qualitativo ha un costo di 35 euro mentre quello quantitativo costa 60 euro”.

Qual è il margine di errore?

“Non si può parlare di un margine di errore, ma di sensibilità che è intorno all’80%, quindi può succedere che il test non rilevi la presenza di anticorpi”.

Se una persona è nel dubbio se fare o non fare il test sierologico, come può schiarirsi le idee?

“Non c’è nessun consiglio perché fa fede la richiesta del medico che è indispensabile per i privati. Il cittadino dev’essere avvertito della possibilità di un eventuale breve periodo di quarantena e della necessità di sottoporsi al tampone in caso di positività”.

Sara Gelli

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