La cucina della quarantena in un gruppo Facebook: restiamo uniti grazie al cibo

Scambi di ricette, foto e consigli fanno sentire più vicini nonostante la distanza, e regalano una tenue, ma confortante, parvenza di normalità in una situazione che di normale ha ben poco. Per questo motivo la carpigiana Paola Mocati, di professione artigiana nel settore grafico per la moda, ha deciso di creare il gruppo Facebook Cosa bolle in pentola.

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Paola Mocati

Il cibo unisce anche quando si è distanti e in questo periodo di quarantena ne stiamo avendo la prova. Nonostante ognuno sia costretto a rimanere chiuso tra le proprie mura domestiche a causa dell’emergenza Covid-19, le possibilità di comunicare e condividere grazie alla Rete si moltiplicano e, tra i principali argomenti di discussione, ci sono quelli riguardanti la cucina e il buon cibo appunto.

Scambi di ricette, foto e consigli fanno sentire più vicini nonostante la distanza, e regalano una tenue, ma confortante, parvenza di normalità in una situazione che di normale ha ben poco. Per questo motivo la carpigiana Paola Mocati, di professione artigiana nel settore grafico per la moda, ha deciso di creare il gruppo Facebook Cosa bolle in pentola in cui i membri possono condividere tra loro immagini e ricette di ciò che cucinano quotidianamente in questo periodo di quarantena, per darsi ispirazione e aiuto reciproco, e concedersi un momento di svago in questo periodo di sconforto.

Nel giro di pochi giorni Cosa bolle in pentola si è trasformato in un luogo virtuale in cui ritrovarsi per accorciare le distanze e rassicurarsi a vicenda, con le piacevoli sensazioni che la buona cucina riesce a donare senza bisogno di troppe parole.

Paola, a chi hai pensato quando hai creato il gruppo Facebook e quali sono le regole per farne parte?

“E’ nato pensando inizialmente alle mie amiche che vivono da sole in casa, per farle sentire meno isolate. Poi il gruppo si è allargato attraverso il passaparola su Facebook, e non solo, anche ad altre conoscenze sia femminili che maschili, e attualmente abbiamo raggiunto circa i 400 partecipanti. Non ci sono grandi regole se non quelle legate al rispetto reciproco e allo scambio e condivisione di ricette. L’importante è che resti un luogo virtuale in cui ognuno possa sentirsi bene. Invito tutti gli appassionati di cucina a iscriversi: più siamo e più impariamo. Io, per esempio, ho imparato molte ricette nuove come i crackers fatti in casa che sono diventati la merenda preferita da mia figlia”.

Cosa rappresenta per te la cucina e chi ti ha insegnato a cucinare?

“Cucinare mi rilassa molto e mi ricorda tutto l’amore con cui mia nonna mi ha cresciuta. Mi ha insegnato tutto lei: da come si impasta e stende la pasta, ai vari tipi di cottura di carne, pesce e verdure. Lei mi ha tramandato le sue conoscenze, lasciandomi al contempo libera di sperimentare e dare sfogo alla mia creatività. Man mano che crescevo appuntavo tutte le sue ricette e gli insegnamenti appresi in un quaderno che custodisco ancora oggi molto gelosamente. Non permetto a nessuno di leggerlo. E’ come se fosse un segreto tra me e mia nonna, un ponte tra me e lei che adesso si trova in cielo”.

L’esperienza di Cosa bolle in pentola proseguirà anche dopo la quarantena?

“Me lo auguro, ma alternandola in quel momento anche a momenti di condivisione in carne e ossa, finalmente! Infatti, per festeggiare il rientro alla normalità vorrei organizzare un incontro insieme, magari un grande pic-nic all’aperto, in cui ognuno potrà portare qualcosa fatto da sé. In questo modo il nostro gruppo di cucina diventerebbe anche un modo per rinsaldare le amicizie e crearne di nuove”.

Chiara Sorrentino

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