Sono due al momento gli anziani positivi ospiti di strutture private e, in particolare, spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari, “presso una casa famiglia. Il resto delle residenze non è stato intaccato dal virus e siamo in costante contatto con loro per avere i necessari aggiornamenti in questo delicato e drammatico momento”.
“Alla fine di febbraio – spiega Ilario de Nittis, presidente della Cooperativa Scai, ente gestore della Residenza Stella di via III Febbraio – abbiamo vietato l’accesso ai famigliari e all’inizio di marzo abbiamo chiuso il Centro diurno per evitare che a Stella ci potessero essere ingressi quotidiani di persone e dunque potenziali veicoli di contagio. Una scelta sofferta ma indispensabile per tutelare i nostri ospiti che, sin da subito, grazie all’attivazione di una seconda rete wifi, hanno potuto mantenere un rapporto costante coi propri famigliari grazie a tablet e telefoni”.
Molto apprezzata in questo momento anche la App Parenti, strumento che consente alle famiglie di restare aggiornate sulla salute dei propri cari. L’applicazione permette infatti ai familiari di consultare il quadro clinico e assistenziale del proprio parente in ogni momento. Con un semplice clic possono essere rassicurati, in tempo reale, sulle condizioni psico-fisiche di coloro che amano e controllare i loro parametri.
Ad oggi alla Residenza Stella non si sono registrati casi di coronavirus “nè tra gli ospiti nè tra gli operatori ma i protocolli che abbiamo istituto sono rigidissimi. Il 28 febbraio abbiamo costituito un Comitato di Gestione Covid-19 – prosegue De Nittis – che riunisce più figure professionali, dalla coordinatrice infermieristica al responsabile della sicurezza, passando per la nostra nutrizionista solo per citarne alcuni: ciascuno, secondo le proprie competenze e il proprio ruolo, ha contributo a mettere a punto dei protocolli volti a favorire prevenzione e sicurezza”.
Tutti gli operatori lavorano con i necessari dispositivi di tutela individuale per proteggere gli ospiti e gli ambienti comuni vengono continuamente sanificati, anche il servizio di lavanderia “è stato esternalizzato per garantire la quotidiana sanificazione di tutti i capi di abbigliamento”. I 22 anziani che vivono a Stella, autosufficienti o parzialmente tali, sono poi stati “istruiti circa l’importanza di lavarsi spesso le mani e si sono abituati a utilizzare il gel disinfettante messo a disposizione nei corridoi e nei bagni assistiti”. Per ora, conclude Ilario De Nittis “tutto è andato bene ma per ogni evenienza abbiamo predisposto una stanza di quarantena peraltro già utilizzata da un anziano caduto di rientro dall’ospedale”.
Anche nella carpigiana Residenze Primarosa, “sino a questo momento non si segnala alcun caso di positività tra i 45 ospiti”, spiega l’amministratore Claudio Zannini.
Fondamentale nel raggiungere questo risultato “è stata la piena collaborazione delle famiglie. Nonostante il dolore legato all’impossibilità di vedere i propri cari, i famigliari, sin dall’inizio dell’emergenza, ci hanno accordato la massima fiducia e di questo li ringrazio. Mantengono un filo costante coi loro genitori e nonni grazie alle videochiamate e sinora non abbiamo mai registrato alcuna tensione, al contrario, solo messaggi di vicinanza”. Prezioso anche il lavoro degli oltre 30 dipendenti che operano all’interno della residenza di via Andrea Costa: “quando ci siamo resi conto a febbraio, ancor prima che a Carpi il contagio iniziasse ad allargarsi, che questo virus colpiva soprattutto le persone più anziane e con multipatologie – prosegue Zannini – abbiamo deciso di serrare le fila ed esercitare un controllo rigidissimo sui nostri operatori quotidianamente sottoposti al monitoraggio della temperatura ad esempio e dotati dei presidi di tutela necessari. Abbiamo chiesto loro, ancor prima che scattassero le misure restrittive del Governo, lo sforzo di limitare al massimo le relazioni e i contatti per tentare di contenere il rischio di contrarre la malattia, e di condurre una vita all’insegna del casa – lavoro e viceversa. Per sostenerli ci siamo offerti persino di aiutarli con la spesa alimentare affinchè non debbano nemmeno frequentare i supermercati. Avremmo voluto ospitarli tra le mura di Primarosa ma purtroppo non abbiamo lo spazio necessario. La loro risposta – prosegue Zannini – è stata straordinaria. Il loro sacrificio e la loro collaborazione in questo momento sono a dir poco vitali per proteggere coloro che sono stati affidati alle nostre cure. Un grazie particolare va alla coordinatrice Teresa Ferrari, alla coordinatrice infermieristica Norma Villalba, alla feferente dell’attività assistenziale Luciana Croci e al dottor Filippo Marostica, medico di struttura”.
Primarosa ad oggi non è stata compromessa ma, conclude Claudio Zannini, “per il bene di anziani e operatori, insomma per tutelare la nostra grande famiglia, non dobbiamo abbassare il livello di attenzione perché con questo virus dovremo confrontarci ancora a lungo”.
Jessica Bianchi