Mancano 30mila addetti nei campi

La Regione ha risposto all’sos sulla carenza di manodopera stagionale lanciato dal mondo agricolo dell’Emilia Romagna mettendo in campo la rete dei 38 Centri per l’impiego che fanno capo all’Agenzia regionale per il lavoro per aiutare le imprese a reclutare in tempi rapidi le figure professionali indispensabili per mandare avanti nelle prossime settimane e mesi il lavoro nei campi e negli allevamenti, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dall’emergenza Coronavirus.

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Le organizzazioni agricole sono preoccupate perché l’emergenza Coronavirus sta bloccando l’afflusso dei lavoratori stranieri, soprattutto provenienti dai paesi dell’Est. In Emilia Romagna già adesso stanno emergendo le prime difficoltà, dovute in particolar modo alla raccolta di asparagi e fragole, ma il vero problema, se l’emergenza non cesserà, si presenterà soprattutto tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, con la raccolta della frutta. “Nel comparto agricolo dell’Emilia Romagna – precisa Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura regionale – c’è bisogno di 30mila addetti. A ogni stagione c’è bisogno di 50mila persone di cui 30mila sono stranieri stagionali che d’inverno tornano nei loro Paesi per poi rientrare in Italia a primavera. A causa dell’epidemia di coronavirus chiaramente non hanno potuto più varcare le frontiere”. Gli stranieri normalmente impiegati in regione vengono in maggioranza dall’Est Europa o da Paesi dell’Africa o dalla Turchia.

La natura non aspetta i tempi della burocrazia umana o i divieti imposti da una pandemia. Senza braccia pronte a raccogliere asparagi e fragole oltre a piantare i pomodori, frutta e verdura rischiano di restare lì dove sono. Non nasconde le difficoltà il presidente Bonvicini che ha avanzato una proposta all’assessore regionale Vincenzo Colla: quella di mettere in campo incentivi per convertire i lavoratori del settore turismo rimasti disoccupati affinché possano prestare opera nei campi.

La Regione ha risposto all’sos sulla carenza di manodopera stagionale lanciato dal mondo agricolo dell’Emilia Romagna mettendo in campo la rete dei 38 Centri per l’impiego che fanno capo all’Agenzia regionale per il lavoro per aiutare le imprese a reclutare in tempi rapidi le figure professionali indispensabili per mandare avanti nelle prossime settimane e mesi il lavoro nei campi e negli allevamenti, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dall’emergenza Coronavirus.

Lo ha annunciato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante la riunione straordinaria della Consulta agricola regionale, convocata in videoconferenza dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, per fare il punto della situazione e dare risposte concrete in tempi rapidi alle preoccupazioni espresse dalle imprese agricole. Il sistema di ricerca dei lavoratori stagionali messo in campo dalla Regione funziona così. In collaborazione con l’Agenzia regionale del lavoro è stato predisposto un modulo che le aziende dovranno compilare, specificando il tipo di attività, il luogo e la durata del rapporto di lavoro che intendono instaurare.

Le schede così compilate saranno vagliate dai Centri per l’impiego che nel giro di pochi giorni sottoporranno alle stesse aziende una selezione di curricula tra i candidati-lavoratori che si sono fatti avanti. A quel punto s’instaura il rapporto diretto azienda-lavoratore, che potrà essere assunto secondo le normative contrattuali in uso.

Sara Gelli

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