Sono 18.677 i casi di positività al Coronavirus in Emilia Romagna, 443 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 81.715 i test effettuati, 3.348 in più.
Complessivamente, 8.038 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (174 in più rispetto a ieri). 355 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-47). Purtroppo, si registrano 82 nuovi decessi: 45 uomini e 37 donne. I decessi sono complessivamente 2.316.
I nuovi decessi riguardano 13 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 7 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 4 a Ferrara, 3 a Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (di cui 2 nel forlivese), 6 in quella di Rimini.
Salgono le guarigioni, che raggiungono quota 3.103 (+213), delle quali 1.764 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.339 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i casi di positività sul territori: 3.020 a Piacenza (40 in più rispetto a ieri), 2.421 a Parma (26 in più), 3.505 a Reggio Emilia (153 in più), oggi Modena raggiunge quota 2.867 (56 in più), di cui 5 a Carpi che giunge a 394 positivi (i decessi in città sono già 40), 2.530 a Bologna (97 in più), 326 a Imola (1 in più), 563 a Ferrara (25 in più). In Romagna sono complessivamente 3.445 (45 in più), di cui 751 a Ravenna (5 in più), 600 a Forlì (15 in più), 481 a Cesena (8 in più), 1.613 a Rimini (17 in più).
“I nuovi casi di Reggio Emilia – ha sottolineato il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi – non devono preoccupare la cittadinanza.
Stiamo cercando di andare ad aggredire il virus direttamente nelle case, questo significa che stiamo andando a scovare i malati. Più ne individuiamo meglio è. E in questo l’azienda sanitaria di Reggio Emilia fa scuola.
Ciò che conta è la riduzione dei ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti: oggi ci sono oltre 100 letti liberi rispetto al picco negli ospedali covid reggiani e questo significa che la malattia si presenta con un quadro più leggero”.