L’Azienda Usl di Modena – insieme ai sindacati FIMMG e SNAMI per la Continuità Assistenziale e a SUMAI per la specialistica ambulatoriale – ha istituito le Usca – Unità Speciali di Continuità Assistenziale, dedicate all’assistenza domiciliare di pazienti con sintomi sospetti per covid-19 o accertati positivi, isolati a domicilio o dimessi dagli Ospedali. Formate da medici, infermieri e altri operatori sanitari, le Usca della provincia di Modena saranno dislocate sul territorio con l’obiettivo di ampliare il più possibile le fasce orarie di attività.
Dopo la partenza a Carpi e a Vignola nei prossimi giorni prenderanno il via in tutta la provincia, mentre l’Azienda sta acquisendo progressivamente le disponibilità dei professionisti.
“L’istituzione delle Unità Speciali – spiega Anna Franzelli, direttrice del Dipartimento di cure primarie – è volta a rafforzare la gestione dell’emergenza sanitaria per l’epidemia nell’ambito dell’assistenza territoriale, e si affianca al preziosissimo lavoro dei Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta e Medici di continuità assistenziale, a cui il cittadino dovrà continuare a rivolgersi per problemi di salute e che svolgeranno un’importante azione di valutazione diagnostica iniziale”.
Sarà infatti il Medico di Medicina Generale, il Pediatra o il medico di Continuità Assistenziale ad attivare l’Unità Speciale che, anche dopo un primo contatto telefonico con il paziente, programma l’intervento a domicilio, raccordandosi, se necessario, con il Dipartimento di Sanità Pubblica. Il medico dell’Unità Speciale può disporre la permanenza al domicilio e il monitoraggio del paziente a casa propria, ma anche gli accertamenti diagnostici veloci, o in caso di condizioni cliniche critiche attivare il 118 e quindi il ricovero.