Tornare a casa dopo sette otto, undici ore di lavoro e non poter parlare o vederti con nessuno. Sono distante quasi 900 km, da mamma, da papà, dai miei fratelli.
Solo un maledetto telefono. Lo prendo, faccio una telefonata per tranquillizzare casa. Sono preoccupati per me, per noi. “Certo mamma, va tutto bene, ho appena finito di lavorare… Intanto nel tuo cuore anche tu sei preoccupata, per te e per loro.
Non sai quando potrai rivedere la tua famiglia, non c’è una data precisa, solo speranze. Speri ogni giorno sempre di più quel momento in cui potrai fare la valigia e, per sette-otto giorni (il tuo periodo di ferie), poter dire “finalmente sono qui con voi, è tutto finito”.
Voi che potete, godetevi la vostra famiglia in casa, cucinate insieme, guardate la TV, chiacchierate, giocate con i vostri bimbi.
Fatelo anche per me, per noi che siamo distanti da tutto e da tutti.
Non è facile, per niente, ma dobbiamo farcela.
Non sei sola, hai solo deciso di proteggerti e di proteggere chi ami in attesa di giorni felici.
Cara mamma e caro papà va tutto bene, anzi, andrà tutto bene , presto ci abbracceremo più forti di prima. Grazie Carpi.
Il post su Messanger di Tempo è di Mary Frisenda, 29 anni di Lecce, operatore socio sanitario presso il Pronto Soccorso di Carpi da tre anni e mezzo. Racconta di un clima di grande coesione tra medici, infermieri e Oss che stanno affrontando l’emergenza coronavirus. Sono tante le persone che in questi giorni li hanno ringraziati e hanno apprezzato tantissimo lo striscione appeso all’esterno del Pronto Soccorso, i cartoni di pizza e i piatti pronti che sono stati recapitati al PS da pizzerie e ristoranti. “Grazie perché ci fate sentire meno soli” scrive Mary.