Blumarine, la metà dei dipendenti rischia il licenziamento

La metà dei dipendenti dello storico marchio Blumarine, una cinquantina circa, è a rischio.

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“Vicinanza alle lavoratrici a rischio”. La esprime la consigliera Pd in Regione Emilia-Romagna, Palma Costi sulla situazione dell’azienda carpigiana Blumarine. Si parla di un taglio di almeno il 50% degli addetti della nota griffe, attualmente con un centinaio di dipendenti, vista la perdita registrata nel 2019, attorno ai 14 milioni di euro su un fatturato di 14. Se il sindaco Alberto Bellelli ha detto di contare sul nuovo assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, atteso a Carpi dove nel frattempo tiene banco anche la vertenza della storica azienda Goldoni, si fa sentire Palma Costi. Scrive la consigliera regionale: “sugli annunciati licenziamenti alla Blumarine esprimo grande vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno affrontando questa situazione così complicata e difficile e che in questo momento vedono messa in discussione la loro professionalità, la loro capacità produttiva e reddituale e anche il loro essere dentro una società”. Promette Costi: “Mi farò carico di attivare tutte le istanze necessarie per la massima tutela per le lavoratrici. Blumarine è un marchio storico della città e del nostro sistema fashion che va sostenuto per l’importanza che riveste non solo nella storia produttiva del nostro territorio, ma anche per tutto il distretto di Carpi. E’ necessario inserire il fashion in un piano di tutela del made in Italy come aspetto identitario della nostra storia nazionale”.