“Vicinanza ai lavoratori dell’azienda e dell’indotto. Non capiamo quale sia la strategia dell’azienda ma soprattutto non sappiamo a chi chiederla. Vogliamo tenere alta l’attenzione su questa crisi. Abbiamo contatto per questo motivo la Regione per chiedere un loro impegno per la convocazione di un tavolo tra le parti. Sappiamo che ci sono numeri e maestranze serie che possono garantire il rilancio dell’azienda.
Ci impegneremo per avere un interlocutore e sosteniamo questa lotta” così i sindaci Alberto Bellelli di Carpi e Lucio Malavasi di Rio Saliceto che hanno incontrato oggi pomeriggio alle 15 una delegazione di lavoratori della Goldoni Arbos di Carpi mentre i colleghi manifestavano davanti alla sede del Comune dopo che venerdì scorso all’incontro con i sindacati, la direzione aziendale ha segnalato che è stato depositato il 7 febbraio in Tribunale a Modena l’avvio della procedura concorsuale di concordato preventivo per lo storico gruppo di Migliarina, costruttore di macchine agricole dal 1926, che dal 2015, sotto il controllo della holding Lovol Arbos Group e fa parte della multinazionale cinese Foton Lovol Heavy industry Ltd. Sono interessati 240 dipendenti, oltre ai 16 lavoratori occupati nell’appalto della logistica.
La situazione è ulteriormente aggravata dall’assenza di ammortizzatori sociali, cancellati dalle normative introdotte nel 2015 dal Jobs Act”, evidenzia la Fiom. Gli ammortizzatori si sono esauriti nella precedente crisi dopo aver consentito, di fatto, il passaggio di proprietà nel 2016 così come la salvaguardia dello stabilimento e dell’occupazione.
Giovedì i dirigenti locali della Goldoni dovrebbero aggiornarsi con la proprietà cinese, nell’ambito di un confronto su cui i sindacati non hanno comunque molti dettagli, per ora.