C’era una volta l’Ostello… una favola antica ancora senza lieto fine

Otto anni dopo l’aggiudicazione, Circolo Legambiente di Carpi, Novi e Soliera e associazione culturale Appenappena non hanno ancora potuto mettere le mani sull’Ostello.

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Correva l’anno 2012 quando, a giugno, la gestione dell’Ostello venne affidata al Circolo Legambiente di Carpi, Novi e Soliera e all’associazione culturale Appenappena. Aggiudicazione a cui non seguì mai la consegna dal momento che, a causa del sisma, gli spazi vennero occupati da Aimag improvvisamente rimasta senza casa dopo che la palazzina di proprietà del Comune di Carpi in cui operava fu dichiarata inagibile.

Sette anni dopo, nel 2019, la municipalizzata ha finalmente fatto rientro nella sua storica sede ma, a oggi, dell’ostello non vi è ancora traccia. “Aimag – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Truzzi – doveva effettuare dei piccoli lavori per riconsegnarci la struttura nelle medesime condizioni in cui l’aveva trovata, ora sarà nostra premura continuare ad affiancare e sostenere le associazioni aggiudicatarie affinché possano dar seguito al più presto al loro progetto. Un’operazione nella quale crediamo con forza: intercettare e promuovere il cosiddetto turismo dolce, tra cui il cicloturismo, è infatti tra le nostre priorità. Avere una struttura ricettiva vicina alla stazione dei treni e alla portata delle tasche dei più giovani è assolutamente strategico”.

Aimag, a dir il vero, quei lavori li aveva già “terminati alla fine del 2019”, spiegano dalla municipalizzata ma ora, anziché ricercare le cause di tale scandaloso ritardo, è tempo di rimboccarsi le maniche e tentare di recuperare il tempo perduto.

Carpi, lo ricordiamo, si trova su due importanti ciclovie – Eurovelo 7 (meglio conosciuta come la strada del sole, è lunga 7.409 chilometri e unisce Capo Nord a Malta, attraversando da nord a sud l’Europa Centrale) ed Eurovelo 8 (ribattezzata la strada del Mediterraneo è lunga 6mila chilometri e attraversa l’Europa da Cadice a Atene, lungo la costa del Mediterraneo) – e questo rappresenta davvero un’occasione da non perdere: “è necessario attrezzarci per poter dare una risposta puntuale e appetibile a questi nuovi turisti in bicicletta. Persone di passaggio che non vogliono spendere 50 euro a notte”, sottolinea Mario Poltronieri, presidente del Circolo Legambiente di Carpi, Novi e Soliera.

Turisti che potrebbero trovare assai gradevole anche pedalare lungo i 42 chilometri di percorsi ciclabili ricavati sugli argini se solo il Comune desse gambe al progetto annunciato da anni e facesse seguire i fatti alle parole… ma questa è un’altra storia.

L’ostello, costato 1 milione e 300mila euro, non è certo dei più moderni: anziché suddividere i 25 posti in due camerate, una per gli uomini e una per le donne, sarebbe stato più funzionale creare delle stanze più piccole, per rispondere così alle esigenze non solo dei più giovani ma anche delle famiglie. Per non parlare poi del capitolo docce: completamente aperte!

Criticità a cui occorrerà sopperire mettendo mano al portafoglio (di chi? Della Fondazione CRC?): “abbiamo stimato occorrano circa 100mila euro”, prosegue Poltronieri. I rappresentanti delle associazioni hanno incontrato gli amministratori la scorsa settimana: “abbiamo presentato alcune idee, così come la volontà di costruire un programma di attività enogastronomiche e culturali per mettere a frutto la sala polivalente di 60 metri quadri di cui dispone l’ostello. Per quanto riguarda i cambiamenti che vogliamo apportare al progetto originario, come ad esempio creare delle camere più piccole, dobbiamo incassare l’ok preliminare dell’Azienda sanitaria e della Soprintendenza e non giungeranno prima di uno o due mesi”, conclude il presidente di Legambiente. Insomma la partita dell’ostello è ben lungi dal volgere al termine e, al momento, questa favola antica, più che senza lieto fine, pare lettera morta…

Jessica Bianchi