Cor(t)o Muto

La Corale Giuseppe Savani, nell’anno del centenario della morte del musicista e compositore carpigiano che le dà il nome, lo celebra con uno spettacolo dal sapore insolito. Nell’attesa il coro ha realizzato 20 corti di 30 secondi, ovviamente in 4:3, e in chiave rigorosamente comica.

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“Il 2020 coincide con il centenario della morte di Giuseppe Savani, musicista e compositore carpigiano che dà il nome alla nostra Corale e dunque non potevamo esimerci dal celebrarlo” spiega il direttore della Corale Giuseppe Savani, Giampaolo Violi.

Savani, organista e Maestro di Cappella in Duomo, è soprattutto in ambito religioso che offre le migliori prove della propria produzione musicale ma “era un uomo animato da una curiosa vena ironica. Basti pensare che oltre a sostenere tante iniziative e raggruppamenti esecutivi locali, a fine ’800 aveva riunito uno stravagante e goliardico gruppo di cittadini per suonare l’Ocarina di terra, chiamato La società macabra, con cui provava sui tetti delle case, possibilmente durante temporali e bufere e suonava nei pressi dei cimiteri, ottenendo riconoscimenti importanti. Bizzarro solo in apparenza, era fortemente convinto della funzione socializzante – e divertente – della musica”, prosegue il maestro Violi. Per ricordare questo artista che mai si allontanò da Carpi, la Corale organizzerà a maggio uno spettacolo dal sapore decisamente insolito: un mix di recitazione e canto per rievocare Savani e il tempo denso di cambiamenti in cui visse. “Savani, pressoché mai uscito dalle mura di Carpi – spiegano Violi e il presidente della Corale, William Stefani – nato in un’Italia non ancora unita, assistette a sconvolgimenti epocali, a partire dalla rivoluzione tecnologica dell’Ottocento. L’arrivo del treno in città, quello dell’elettricità, la nascita del cinema…”. Ed è proprio alla settima arte che la Corale Savani ha deciso di rendere un delizioso omaggio. “Per creare un pizzico di attesa in vista dello spettacolo abbiamo realizzato Cor(t)o Muto un piccolo filmato promozionale muto, in onore del cinema delle origini”. Certo un coro che si cimenta in un film muto suona come un ossimoro (ndr – anche se un precedente di pucciniana memoria esiste già, ricordate il Coro a bocca chiusa della Madama butterfly?) ma il risultato è davvero esilarante: ogni sabato sulle pagine Facebook e Instagram della corale, così come su YouTube e sul sito www.coralesavani.it sarà pubblicato un corto. “20 quadri brevissimi, ciascuno di 30 secondi, ovviamente in 4:3 e in chiave rigorosamente comica, in attesa di poter assistere allo spettacolo Il tempo di Savani al quale parteciperà anche il Gruppo Ocarinistico Budriese”, sottolinea Giampaolo Violi. Cortometraggi in cui la gestualità e le espressioni dei coristi, qui nei panni di provetti attori, sono esasperate al limite del parodico, riuscendo così a regalare allo spettatore una bella risata. Densi di citazioni ottocentesche, dall’arte alla pubblicità, passando per le abitudini del tempo (alzi la mano chi conosce l’ischirogeno, ma non vado oltre per non spoilerare) questi 20 quadretti sono piccole chicche tutte da gustare. Venti cortometraggi per scoprire – o riscoprire – un personaggio che, nel guizzo estremo del suo spirito ironico, scrisse nel suo testamento che, al momento della sua deposizione nel cimitero cittadino, gli amici rimasti avrebbero dovuto lanciare al cielo un razzo pirotecnico: non un lutto, dunque, ma una festa. Una sana ed eterna risata.

Jessica Bianchi

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