Curare il cuore con cuore

In San Rocco si è svolto il congresso interregionale di Cardiologia Pediatrica. Il reparto eroga circa mille visite cardiologiche pediatriche e circa 2.500 ecocardiogrammi pediatrici, numeri in costante crescita negli ultimi tre anni.

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Seduto a sinistra il dottor Stefano Cappelli

Ci sono presenze che vanno ben oltre una sedia occupata o una relazione interessante, ci sono presenze che fanno la differenza, soprattutto se hanno concluso l’attività e comunque decidono di esserci. E’ il caso del professor Marco Bonvicini, già primario di Cardiologia Pediatrica al Sant’Orsola di Bologna, che non è voluto mancare al congresso La Cardiologia Pediatrica nella pratica clinica presieduto da Stefano Cappelli, direttore dell’Unità operativa di Cardiologia del Ramazzini e facente funzione nel reparto cardiologico del Santa Maria Bianca a Mirandola, e coordinato da Carlo Ratti della Cardiologia del nosocomio carpigiano. Il congresso si è svolto sabato 30 novembre all’Auditorium San Rocco e ha registrato il tutto esaurito. La presenza di Bonvicini, che non perde occasione per tessere le lodi del reparto carpigiano, è la testimonianza del rapporto forte che lega la Cardiologia del Ramazzini al Sant’Orsola.

Ogni anno Cappelli coi suoi colleghi organizza un congresso alternando la Cardiologia Sportiva a quella Pediatrica che poi, se si riflette, hanno parecchie attinenze: in entrambi i casi si parla di bambini e di adolescenti. Su 13 medici, primario compreso, cinque sono cardiologi pediatrici tanto che, per questo tema, la Cardiologia del Ramazzini è il centro di riferimento della provincia e ha un link diretto con il centro Hub del Sant’Orsola di Bologna. “Noi – spiega Cappelli – facciamo diagnostica, curiamo le aritmie semplici e l’ipertensione nell’adolescente”. “Di questi casi – prosegue Ratti – ne vediamo sempre più spesso perché stanno aumentando i bambini obesi. Occorre fare prevenzione e il nostro impegno va anche in tale direzione, ma sono altri gli attori fondamentali: famiglia, scuola e, quando c’è, l’ambiente sportivo. L’adolescenza è il periodo della vita dove si possono manifestare disturbi anche seri, perciò, per chi vuole praticare sport, è importante sottoporsi a una visita approfondita. Un ecocardiogramma è determinante per diagnosticare l’eventuale presenza di patologie cardiache congenite, ma va chiarito che, essendo diverso da quello di un adulto, va letto in modo differente”. Insomma, meglio evitare se non si è specialisti in materia. Ratti, 45 anni, ha optato per la Cardiologia Pediatrica quando, vincendo una borsa di studio, è stato sei mesi negli Usa e a New Orleans ha approfondito quello che poi sarebbe diventato un impegno primario nel suo lavoro. Appassionato del suo mestiere, riservato senza essere schivo, non cita un caso particolare, ma ammette che “ogni volta che capita di fare una diagnosi al momento giusto, quando l’intervento che si rende necessario per risolvere la patologia si fa in elezione e non in urgenza, ecco, ogni volta che succede è una grande, grandissima soddisfazione. Perché identificare precocemente una malattia, spesso significa salvare una vita”. E se quella vita è appena sbocciata, diventa ancor più importante. Buono il rapporto con i pediatri di base e con gli ospedalieri, “tutti molto attenti e collaborativi”, sostiene Carlo Ratti che raccomanda di fare attenzione “agli stili di vita. Troppi bambini e adolescenti in sovrappeso, ipertesi e con valori elevati di colesterolo e glicemia”. E poi lo chiamiamo progresso. Il progresso vero, invece, è quello registrato in campo scientifico e, tra i vari relatori del congresso, Gabriele Bronzetti, luminare dell’aritmologia pediatrica. Presentandolo, Cappelli ha detto che per lui “il cuore è musica. In un incontro con un suo amico musicista bolognese ha svelato il vero arcano della sua vocazione, “ho fatto il cardiologo per essere Pop”. Il suo lavoro di cardiologo, dentro e fuori dall’ospedale, è esemplare. Tra i suoi impegni, il volontariato occupa uno spazio importante: ricopre un ruolo centrale nell’associazione Piccoli Grandi Cuori riuscendo a coniugare solidarietà e scienza. Ogni anno 40 bimbi provenienti dall’Africa e da Paesi in via di sviluppo vengono operati e curati al Sant’Orsola”, ma Bronzetti va personalmente in Africa e ovunque ci sia bisogno di “aggiustare” un cuore, lui che ne ha uno grande. Cappelli si è soffermato sui genitori dei bimbi malati, curati da Bronzetti e da altri colleghi capaci e umani, “ricordo uno a uno i loro sguardi, ansiosi di leggere lo sguardo del medico che aveva in cura il loro figlio. Gli occhi di quei genitori sono terrorizzati e cercano in quelli del medico un po’ di tranquillità, una speranza capace di farli andare avanti e di combattere insieme a loro figlio. Lo sguardo di Gabriele è di quelli capaci di attenuare le ansie e i dolori dei genitori e di diffondere serenità anche tra i colleghi. E’, Bronzetti, un eccellente direttore d’orchestra, le note della sinfonia da lui diretta ricalcano, con competenza e passione, quello che rimane sempre un fantastico spartito, l’elettrocardiogramma”.

Tra i relatori anche Giampiero Patrizi, dell’Unità operativa di Cardiologia del Ramazzini, che ha sottolineato: “occorre massimizzare l’efficacia della nostra visita. Quando si fanno visite sportive, qualunque sia l’Ecg che si presenta, noi medici dobbiamo tener ben presente un dato: dev’essere un mezzo per la salute, non un ostacolo”. Insomma, prevenzione e diagnosi mirata sono essenziali, ma l’obiettivo, quando si ha a che fare con bambini e adolescenti, dev’essere chiaro a tutti: fare in modo che, chi hai davanti, possa vivere la migliore delle vite possibili.

A.B

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