Maestri del gioiello sulle orme di Leonardo

Venerdì 6 dicembre, a Palazzo Foresti, Bisi Gioielli, Caviro, Pininfarina e altre aziende del territorio organizzano il primo evento dedicato a Leonardo intitolato Gemme e gioielli 500 anni dopo Leonardo da Vinci.

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Samuele Bisi

C’era un tempo in cui l’uomo non aveva bisogno di dover raccontare il valore dell’unicità: tutto ciò che era unico veniva considerato prezioso, originale, distintivo, identificante. Le conquiste della modernità hanno modificato la visione dell’uomo, facendo sì, che anche i gioielli, una volta espressione di arte e fine artigianalità, finissero nella dimensione industriale e seriale della produzione.

Venerdì 6 dicembre su prenotazione, nella splendida cornice di Palazzo Foresti, Samuele Bisi e altri esperti di oreficeria accompagneranno i visitatori in un viaggio nel passato per ammirare gemme e gioielli e i prodotti delle aziende partecipanti, ispirati alle opere e agli studi del genio italiano.

Come nasce l’idea di organizzare questo evento?

L’idea è un’evoluzione di quello che svolgiamo già da tempo nella nostra attività, ovvero l’organizzazione di Momenti d’incontro: hanno come obiettivo quello di riunire appassionati ad argomenti come storia, arte, musica e cultura e confrontarsi su argomenti comuni.

Quest’anno sono stato invitato in più di un’occasione a eventi inerenti il 500esimo dalla morte di Leonardo da Vinci e, scoprendo aziende e realtà molto più importanti della mia, ho capito che tutti eravamo accomunati dalla passione per Leonardo.

Da lì a breve la decisione di intraprendere un percorso ben più ampio di un salotto cittadino, ma piuttosto simile a un tour di eventi ispirati al genio che con la sua poliedricità può raggruppare differenti settori merceologici, fino ad accompagnare le nostre aziende a un evento internazionale come quello di Expo Dubai 2020.

Sono consapevole che si tratta di progetto molto ambizioso in un periodo come questo dove rilanciare le proprie attività comporta un rischio consistente, ma sono anche convinto che, con l’aiuto e la collaborazione di tanti colleghi, l’impresa possa realizzarsi”.

Com’era la moda in fatto di gioielli all’epoca di Leonardo Da Vinci?

“Non c’era la moda, bensì l’ostentazione della ricchezza come simbolo di potere nata all’interno della gerarchia ecclesiastica e adottata ben presto dai potenti del tempo, che fossero nobili regnanti o signorotti locali.

Le gemme studiate e utilizzate da Leonardo, sin dalla fine del 1400, iniziarono a essere utilizzate come beni di lusso per arricchire stole di ermellino o vesti di stoffe pregiate provenienti dai più remoti angoli di mondo appena scoperti. L’utilizzo di incisioni, incassature, sbalzi, smalti e lavorazioni metalliche fu ciò che Leonardo e i Leonardeschi fecero nei 500 anni successivi.

La moda è uno strumento del mondo moderno che serve semplicemente a distogliere le persone dall’attenzione per l’unicità e la qualità delle lavorazioni artigianali/artistiche che servono a esaltare la preziosità dei materiali utilizzati”.

Che genere di gioielli e gemme sarà possibile vedere e acquistare all’evento?

Tutti i pezzi esposti – gemme, gioielli, oggetti, statue e opere d’arte – saranno unici e irripetibili, realizzati da artigiani e maestri orafi o, ancora, pezzi realizzati in serie limitata come la Codex di Pininfarina, o ancora la linea dei vini realizzata dalla Caviro (nuova proprietaria dei vigneti originali di Vinci).

Ogni azienda espositrice è arrivata alla realizzazione dei propri prodotti approfondendo gli studi del genio leonardesco in svariati modi: chi semplicemente vedendo un bozzetto ispiratore o chi inseguendo le opere di Leonardo fino in capo al mondo come me”.

Organizzerete altri eventi simili in zona?

“Decisamente sì. Questo sarà per noi il primo di tanti appuntamenti che vogliamo ripetere sempre a Palazzo Foresti e sempre con la collaborazione del dottor Alberto Marri che ci ospita in una delle più belle cornici della nostra città. L’idea è di realizzarne due all’anno, uno in primavera e uno a fine anno, ma è presto per parlarne. Per adesso pensiamo all’evento del 6 dicembre.

Il senso dei nostri eventi è quello di offrire un lampo di luce che punta l’attenzione sul particolare, e dove il lusso è realmente l’emozione che il bello riesce a suscitare in noi”.

Chiara Sorrentino

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