Volano lontano i ragazzi della Cooperativa sociale Nazareno di Carpi, per portare a spasso per il mondo un’idea forte. Potente. L’arte ci circonda e si nasconde là, dove, spesso, non siamo in grado di guardare. Si annida ovunque, anche nelle pieghe più inaspettate, valicando confini, superando gli ostacoli più impervi, come quelli della disabilità.
Ed è proprio da tale consapevolezza che la cooperativa, da anni, promuove esperienze innovative, capaci di far emergere talenti inespressi, spesso inaspettati. Passo dopo passo, questi progetti nati in punta di piedi, sono diventati grandi. E ora, il 7 e il 9 dicembre, alcuni dei musicisti e dei danzatori, vere e proprie perle della cooperativa, si esibiranno a Baku, in Azerbaijan.
Realtà tanto rara quanto unica, l’Orchestra Scià Scià è un gruppo formato da dodici elementi di cui otto portatori di disabilità psicofisica anche grave. “In dieci anni – spiega il maestro Enrico Zanella – siamo cresciuti tanto, umanamente e musicalmente. Per dare a tutti, anche a chi ha difficoltà motorie, la possibilità di avvicinarsi alla musica ci avvaliamo del Soundbeam, uno strumento inventato a Bristol, negli Anni Ottanta, dal compositore Edward Williams. I suoi sensori proiettano nello spazio un fascio di ultrasuoni che, incontrando un ostacolo, tornano alla sorgente. Ciascun movimento corporeo compiuto all’interno del raggio viene intercettato e tradotto in un segnale elettrico a seconda della posizione, della direzione e della velocità. Il commutatore, invece, può essere solo premuto e attraverso un collegamento con il computer può identificare uno strumento diverso o rappresentare una nota diversa. Lo strumento aiuta, è innegabile, ma sono i ragazzi che devono imparare i movimenti corretti da eseguire, così come la ritmica di ogni brano. Grazie a Soundbeam basta un gesto per suonare. Qui, però, la musica è solo la punta dell’iceberg. Il nostro ensamble – conclude Zanella – è aggregazione, amicizia, crescita, inclusione… è davvero una straordinaria esperienza”.
Saranno dieci i musicisti che si recheranno a Baku: “naturalmente tutti i brani che presenteremo al pubblico sono originali e scritti da noi”, sorride il direttore. Dopo essersi esibita in Vaticano – e trasmessa in mondo visione – durante la Messa di Pentecoste celebrata da Papa Francesco, per l’Orchestra, ne siam certi, l’avventura azera sarà un gioco da ragazzi!
Insieme ai musicisti ci saranno anche i ballerini del progetto di danza inclusiva Ego Muto, tra cui i due carpigiani Giuseppe Borelli e Andrea Cipollina, guidati dalla danzatrice e coreografa senese Irene Stracciati. Sulla scena, figure erranti. Poesia pura. Bravissimi!
Il primo evento – i cui prestigiosi partner sono Ambasciata italiana in Azerbaijan, Unicef Azerbaijan e Heydar Aliyev Foundation – si terrà il 7 dicembre presso la Rotunda hall e sarà rivolto alla comunità italiana che vive nella capitale Baku: “in quell’occasione – spiega il presidente della cooperativa, Sergio Zini – insieme a noi ci saranno anche alcuni amici artisti, da Silvia Zaru pianista e cantante non vedente agli spagnoli DanzaMobile, due ballerini di cui una non vedente”. Il 9 dicembre, invece, lo spettacolo sarà replicato presso la sede della Heydar Aliyev Foundation e aperto a tutta la cittadinanza. In bocca al lupo!
Jessica Bianchi