Alcuni scuolabus comunali sono ‘vecchiotti’ e circolano in deroga senza essere obbligati ad avere le cinture di sicurezza: la problematica è conosciuta ed è stata sollevata nel maggio scorso dal Movimento 5 Stelle di Carpi che ha sottoposto al Consiglio Comunale delle Terre d’Argine la richiesta di “provvedere al più presto, possibilmente entro settembre, alla messa a norma”. La mozione era stata approvata all’unanimità impegnando i Comuni dell’Unione (Carpi, Novi, Campogalliano e Soliera) a dotare i mezzi di cinture di sicurezza per bambini. A fine ottobre a sollevare nuovamente il problema è il post di un genitore su Facebook dopo il sondaggio dell’asilo per decidere se utilizzare per la gita dei bambini mezzi privati provvisti di cinture di sicurezza o mezzi comunali (che sono sei, di cui cinque sprovvisti di cinture). “La mia domanda – scrive il papà – è questa: ci è stato riferito che anche quelli senza cinture sono omologati al trasporto di bimbi di 3-5 anni, è corretto? Qualcuno può gentilmente dirmi se è così? In realtà non capisco come possano essere omologati se vige l’obbligo delle cinture su qualsiasi mezzo e io, quando facevo l’autista di camion, ero obbligato a metterla altrimenti rischiavo punti e multa, ma io trasportavo terra e rottami, non bambini”.
“L’Unione delle Terre d’Argine ha avviato – precisa l’assessore comunale all’Istruzione, Davide Dalle Ave – la procedura per la fornitura e il montaggio delle cinture di sicurezza su cinque scuolabus tramite Rdo (richiesta d’offerta) sul mercato elettronico Intercent-er l’8 novembre scorso. L’offerta scade il 25 novembre. I tempi sono quelli di una gara pubblica e dovrebbero portare all’installazione delle cinture di sicurezza nei primi mesi del 2020. I pulmini sono comunque a norma rispetto alla loro data di immatricolazione”.
Intanto il 30 ottobre scorso il Movimento 5 Stelle di Carpi ha presentato un’altra interrogazione a cui verrà data ufficialmente risposta in Consiglio dell’Unione dei Comuni per “conoscere le tempistiche dell’intervento e sapere quali mezzi del trasporto scolastico sono stati sostituiti”.
Sara Gelli