Marco Marchi si prende la scena

E’ stato il protagonista indiscusso della settimana, i fari erano puntati tutti su di lui. Marco Marchi, fondatore e presidente di Liu Jo ha fatto parlare di sé, non solo per l’ingresso nel capitale di Coin di cui ora detiene una quota pari al 15 per cento.

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E’ stato il protagonista indiscusso della settimana, i fari erano puntati tutti su di lui. Marco Marchi, fondatore e presidente di Liu Jo ha fatto parlare di sé, non solo per l’ingresso nel capitale di Coin di cui ora detiene una quota pari al 15 per cento. L’operazione, “intende valorizzare – si legge nella nota – il lavoro svolto dalla cordata di imprenditori e dal management alla guida dell’azienda e, grazie ai nuovi mezzi finanziari, all’esperienza e alla visione di Marco Marchi, contribuirà ad accelerare il piano di rinnovamento e sviluppo dell’insegna attualmente in corso”.
A pochi giorni dalla notizia dell’ingresso nell’azionariato di Coin, Marchi intervistato da Enrico Mentana commenta la svolta green di Liu Jo e torna a parlare delle indiscrezioni sull’acquisizione di Blumarine che definisce “il sogno di ogni carpigiano” e “un discorso sempre aperto” svelando la sua profonda stima per un marchio che ha fatto la storia italiana. “Sarebbe un orgoglio tenerlo in Italia dopo che tanti brand ci sono stati scippati dagli stranieri”. Cita il caso Gucci e parla dei francesi che stanno facendo sistema quando rivela di essere affascinato dall’idea di costituire un gruppo per competere a livello internazionale. Mentana gli chiede di Carpi e Marchi, parlando della città che gli ha permesso di diventare l’imprenditore che oggi è, ricorda il ventennio straordinario in cui il nostro distretto rappresentava un punto di riferimento studiato a livello internazionale per rimarcare l’attuale forte decadenza a causa di errori degli imprenditori e della politica: aprendo in modo selvaggio all’importazione e mettendo il distretto sul tavolo delle trattative si è decretato il destino di Carpi. “Ci vogliono 50 anni per costruire una realtà come questa, ma ne bastano dieci per distruggerla. Spero che possa riemergere sotto un’altra luce” ha affermato Marchi deciso a scendere in campo in prima persona per ridare lustro alla moda del Belpaese: ha annunciato, infatti, di essere nella fase conclusiva della costituzione di una holding dedicata alle eccellenze italiane, senza rivelare di più, ma con la convinzione che “la contaminazione tra brand e player della distribuzione è un fondamentale valore aggiunto”. Quando pensa a questa holding ha in mente Carpi? “Diciamo che a Carpi c’è rimasto poco altro. Vediamo con interesse l’Italia” conclude Marchi.
Sara Gelli