“Il nostro obiettivo è quello di sollecitare l’attenzione dell’Amministrazione Comunale affinché finalmente si prenda a cuore la situazione dei tassisti carpigiani soci di Cotamo e presti la dovuta attenzione a temi di cui discutiamo da anni”, spiega Antonio Altiero, vice presidente di Cotamo. Tra i temi sul tavolo e peraltro già esposti dai tassisti nella scorsa legislatura vi è “l’aggiornamento delle tariffe. Un deguamento che abbiamo richiesto nel 2015 e a cui non è seguita alcuna azione. In quattro anni l’economia del Paese, così come quella della nostra città, è profondamente mutata ed è dunque inspiegabile che nessun provvedimento sia stato preso per venire incontro ai nostri bisogni. Tutto è immobile e noi siamo stanchi, pur conoscendo i tempi della burocrazia, a tutto vi è un limite. Tariffe congrue ci consentirebbero di lavorare al meglio: alle rassicurazioni e alle promesse ricevute negli anni scorsi devono ora seguire i fatti affinché anche alla nostra categoria venga riservata la dignità che merita. Il nostro servizio di radiotaxi è tra i pochi, se non l’unico in Italia, operativo in una città non capoluogo di provincia e, pertanto, merita d’essere maggiormente tutelato”, proseguono i tassisti del radiotaxi di Carpi. Delle dieci licenze operative in città, i tassisti soci del Cotamo sono otto: “il mancato rispetto delle regole sancite dal vigente Regolamento comunale da parte di alcuni operatori esterni al consorzio, ha poi determinato forti tensioni, alcune delle quali sfociate in denunce formali alle Forze dell’Ordine, a fronte delle quali è mancata un’efficace azione di contrasto da parte delle istituzioni preposte. Chiediamo maggiori tutele – sottolinea Antonio Altiero – per poter così esercitare il nostro diritto di lavorare in piena sicurezza e un aggiornamento del Regolamento Comunale in vigore dal 2001 necessario per recepire le modifiche apportate dal legislatore in questi anni e dare così agli Uffici comunali strumenti più efficaci per sanare le situazioni anomale da tempo segnalate”.
I tassisti – che scenderanno in piazza per manifestare il loro disagio domenica 10 novembre, dalle 10 alle 12, davanti a Palazzo Scacchetti – si aspettano dunque “un segnale forte da parte degli amministratori. Provvedimenti concreti, capaci di sanare un malessere che dura ormai da troppo tempo”.
Jessica Bianchi