Ripensare la filosofia degli spostamenti in città per migliorare la qualità dell’aria e la sicurezza stradale: sono questi gli obiettivi del Piano della Mobilità Sostenibile (PUMS) per raggiungere i quali la Regione chiede di ridurre in città gli spostamenti delle auto del 20% e incentivare l’uso di mezzi alternativi come bici, autobus e treni. Serve una rivoluzione per concepire la strada come spazio condiviso per favorire gli spostamenti sostenibili tutelando soprattutto pedoni, ciclisti e cittadini che si spostano con i mezzi pubblici.
Il nuovo Piano della Mobilità adottato nel febbraio scorso in Giunta arriverà in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Nel frattempo cittadini e associazioni hanno presentato le osservazioni (la scadenza era il 4 maggio) che, dopo la fase di valutazione tecnica, saranno affrontate in commissione consiliare con le controdeduzioni del Comune.
A fare il punto sono Riccardo Righi, assessore ad Ambiente e Mobilità e Marco Truzzi assessore a Lavori Pubblici e Verde a cui è stato chiesto di rispondere ad alcuni quesiti.
Dopo i disagi nel trasporto pubblico in occasione dell’avvio dell’anno scolastico la Provincia di Modena ha convocato il Tavolo permanente sulla mobilità. Che problemi ha evidenziato il Comune di Carpi in quell’occasione? Il collegamento con Modena resta ‘la’ criticità che ci trasciniamo da secoli: la Nazionale per Carpi/Romana Sud è inadeguata a sopportare il carico di traffico ma i collegamenti ferroviari non sono stati finora un’alternativa valida.
“Riguardo al trasporto pubblico, durante le ultime assemblee dei sindaci e tavoli sulla mobilità, si è discusso principalmente il Piano Regionale Integrato dei Trasporti, lavorando in sinergia tra amministrazioni del territorio e al fine di elaborare un documento di sintesi da portare formalmente in Regione come osservazioni alla necessità dei diversi comuni. La nostra posizione è stata fortemente indirizzata al potenziamento del trasporto su ferro integrato al sistema pubblico su gomma, guardando a favorire spostamenti di cittadini, lavoratori e studenti in una più larga accessibilità del territorio attraverso una mobilità sostenibile. Il ruolo della ferrovia sarà centrale, perché se sviluppato con la dovuta attenzione può scaricare il flusso di traffico su strada, essere motore di una migliore integrazione del territorio e, allo stesso tempo, favorire un turismo più consapevole lungo l’asse provinciale. A tal fine, in stretta collaborazione con il Comitato Utenti Ferrovia, stiamo anche costruendo un documento per avviare un percorso con la Regione teso alla revisione degli orari di percorrenza dei treni messi a sistema con i trasporti locali”.
Per fare un esempio concreto di riduzione del traffico veicolare: si sta studiando una soluzione per evitare che mamme e papà intasino viale Peruzzi per portare a scuola ragazzi che frequentano istituti superiori?
“Viale Peruzzi e l’incrocio con la Bruno Losi, così come il passaggio a livello di via Roosevelt sono oggetto di studi per trovare soluzioni progettuali efficaci. In particolare viale Peruzzi nelle ore di punta risente di un traffico di attraversamento della città che occorrerebbe deviare sulla Tangenziale. Traffico che si aggiunge a quello di studenti che vengono portati in auto fin davanti alle scuole superiori e che invece potrebbero essere accompagnati in altri parcheggi o vie meno trafficate e raggiungere a piedi gli edifici scolastici. Nel resto della giornata viale Peruzzi risulta ampiamente sovradimensionato. Date queste premesse riteniamo possibili interventi migliorativi: il prossimo anno sperimenteremo alcune soluzioni per verificare quale sia quella più efficace. Al momento abbiamo tre ipotesi, ma c’è ancora molto lavoro da fare con simulazioni software e sperimentazioni che hanno sempre al centro il tema della sicurezza. Infine, con la realizzazione della Bretella, prevediamo un’ulteriore riduzione del flusso di traffico sull’incrocio con la Bruno Losi”.
Che fine ha fatto il PUMS?
“A inizio ottobre abbiamo incontrato lo Studio che ne ha redatto le strategie per approfondirne gli aspetti, il documento fornisce indirizzi e non progetti. Le osservazioni pervenute sono state tutte ampiamente analizzate e per ognuna è stata redatta una controdeduzione favorevole all’accoglimento totale o parziale (solo in un paio di casi non è stato possibile accoglierle), portando a un ulteriore arricchimento del documento. Entreremo ora nelle fasi decisive, nelle prossime settimane verrà discusso tra uffici tecnici e Giunta per arrivare nel prossimo mese prima al vaglio della commissione consiliare e, infine, in Consiglio Comunale per essere approvato. L’obiettivo è quello di farlo recepire alla pianificazione entro l’anno e porlo come base strategica durante lo sviluppo successivo del PUG. Gli indotti di questo strumento saranno molteplici, ma tutti metteranno al centro le persone, ripensando la mobilità e il sistema dei luoghi secondo un profilo sostenibile, economico e sociale. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ha il compito di dare indirizzi e strategie che dovranno poi essere recepiti nella futura pianificazione secondo orizzonti temporali diversificati (brevi, medi e lunghi) e attraverso tavoli di discussione aperti alla città”.
Che fine ha fatto la ZTL?
“Stiamo affrontando proprio in questi giorni alcuni aspetti fondamentali attorno a tavoli tecnici, in modo da raccogliere ogni dato utile da considerare in fase decisionale, aspetti che verranno poi aperti alla città lungo un percorso di condivisione delle scelte prima di passare alla fase attuativa. In parallelo si stanno analizzando gli aspetti viabilistici necessari a razionalizzare le limitazioni al traffico, come sensi di marcia, parcheggi e modifiche alla viabilità esterna di circonvallazione del centro storico. L’obbiettivo sarà quello di trovare i giusti equilibri tra mobilità pubblica, privata e sistema dei luoghi, in modo da dare una svolta propositiva in termini di opportunità e qualità”.
Sono previsti, e se sì, quando, interventi (allungamenti di piste ciclabili urbane, raccordi, nuovi tratti) relativi alle piste ciclabili?
“Sulle piste ciclabili stiamo elaborando un piano, quando sarà pronto convocheremo una conferenza stampa quindi ora è prematuro parlarne. A ogni modo stiamo già ultimando la progettazione di una nuova ciclabile a San Marino e nei prossimi mesi inizieranno i lavori per il miglioramento della ciclabile su via nuova Ponente”.
Per rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali cosa è previsto (d’inverno sono sempre più bui e pericolosi)?
“Nel 2020 è confermato il progetto di messa in sicurezza attraversamenti pedonali che prevede illuminazione specifica per evidenziare l’attraversamento pedonale”.
Sara Gelli