La 25enne Erika Borellini da sei anni si prende cura, giorno dopo giorno, della madre, Lorenza. Nonostante il peso di tale compito, Erika non ha mai rinunciato agli studi e, a febbraio, è riuscita a laurearsi con 84/110 in Ingegneria Elettronica all’Ateneo di Modena. Per un solo punto, nonostante la studentessa abbia lottato strenuamente per ottenere un poco di flessibilità considerata la sua complessa situazione famigliare e il suo ruolo di caregiver, l’ateneo le ha negato l’accesso alla Magistrale. L’Università di Modena e Reggio, infatti, chiude la vicenda, liquidandola con un insindacabile non ammissibile. “La deroga richiesta – spiega Unimore in una nota stampa – si configurerebbe come un “privilegio” e porrebbe il problema etico di dover garantire il medesimo trattamento ad altri che potrebbero legittimamente sentirsi lesi da un simile provvedimento e si verrebbe a introdurre un’inaccettabile disparità di trattamento”.
Dopo la porta sbattuta in faccia dell’Università, il 1° ottobre Erika ha incassato anche un altro no, quello del difensore civico di Unimore Mauro Lugli a cui si era rivolta, presentando un esposto nel mese di agosto, confidando in un aiuto. Nonostante la “comprensiva considerazione della situazione dell’interessata”, si legge nella risposta del difensore civico, “il potere di sindacare il diniego in questione esula dalle competenze assegnate alla funzione di questo Ufficio. E’ dunque da escludere la possibilità di miei interventi di natura mediatoria”. La vicenda però è ben lungi dall’essersi conclusa perché ora, a scendere in campo sono i compagni di Erika. Quegli stessi universitari che, secondo l’Ateneo, si sarebbero sentiti parte “lesa”, qualora a Erika fosse stata concessa una deroga. I ragazzi hanno infatti lanciato sulla piattaforma on line Change.org una raccolta firme per chiedere l’ammissione della compagna alla laurea magistrale. Nella petizione Aiutiamo Erika a realizzare il suo sogno di laurearsi in Electronics Engineering – diretta anche a tutte le istituzioni dello Stato – si legge: “le regole sono fatte per essere rispettate e il senso di questa mozione non vuol essere un messaggio di mancanza di rispetto per l’istituzione universitaria. Tuttavia ogni regola, ogni situazione, non può essere imprigionata dentro uno schema rigido e immutabile, in quanto vi sono sempre situazioni particolari per cui un’eccezione può essere giusta e accettata. Purtroppo le istituzioni sono sovente forti con i deboli e deboli con i forti. Vorremmo che in questo caso, per una volta, avvenisse il contrario. Erika lo merita, aldilà di ogni ragionevole dubbio. Con questa mozione chiediamo quindi all’Università di Modena, o a qualsiasi altra istituzione dello Stato che possa intervenire per prendere la decisione, che Erika possa essere ammessa al proseguimento degli studi e coronare così il suo sogno di laurearsi in Electronics Engineering”. Intanto in Senato è stato appena depositato un nuovo disegno di legge sul Caregiver familiare e della vicenda di Erika Borellini si stanno interessando alcuni parlamentari del Movimento Cinque Stelle oltre alla stampa nazionale.
Jessica Bianchi