Chi si aspettava il flop è rimasto deluso. Alla manifestazione del Friday For Future di venerdì 27 settembre hanno partecipato 700 persone, più ragazzi che adulti, animati dallo stesso entusiasmo della prima volta il 15 marzo scorso quando per il primo sciopero globale per il clima avevano sfilato 800 persone da Piazza Garibaldi verso Piazza Martiri. Ci sono i nonni a sorvegliare i più piccoli perché in questo corteo c’è posto per tutti: dal Piazzale delle Piscine il fiume di persone si è diretto lungo viale Peruzzi fermandosi davanti a ogni istituto superiore dove uno studente proponeva una riflessione e arrivare al Parco del Cimitero arricchito di installazioni e teatro di un flash mob. Lungo via San Francesco fino a viale Carducci e poi in corso Cabassi fino a Piazzale Re Astolfo per un flash mob in cui i ragazzi hanno indosso una maglia verde e, a uno a uno, se la sfilano per restare con una t-shirt rossa: è l’espansione delle fiamme che divorano la foresta amazzonica. In Piazza Martiri il gran finale con lo spazio per le riflessioni.
Gli adulti minimizzano e continuano ad avere le idee un po’ confuse ma questi ragazzi sono convinti di poter cambiare le cose: dentro questo corteo, sotto un cielo bellissimo e con un caldo anomalo per la stagione autunnale, la sensazione è che qualcosa stia succedendo.
“Su le mani per il pianeta!” scandiscono, sale l’emozione e non ci si riesce a trattenere. Saranno slogan non privi di retorica ma tutto, dal grandioso tema del cambiamento climatico al riscaldamento globale, è raccontato con la semplicità di un cartellone. Usano le borracce, fornite dalle scuole, fanno la raccolta differenziata, evitano gli imballaggi di plastica, detestano le cannucce, frasi buttate lì, piccole cose che per loro possono rovesciare il mondo.
Sono pronti a tutto per proteggere il pianeta, il suo futuro e hanno saltato le lezioni per darcene una. Ai ragazzi di Greta, quelli che a Carpi hanno manifestato ma anche quelli che hanno marinato sia la scuola che lo sciopero, resta un’ultima grande sfida: convincere mamma e papà a non scortarvi a scuola. Vi toccherà alzarvi mezz’ora prima per prendere l’autobus o pedalare sotto la pioggia, ma alla vostra età (15 – 20 anni) non si tratta solo di una conquista a favore del’ambiente.
Sara Gelli