Il Basilico nella medicina popolare

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Il basilico, essiccato o fresco, può essere usato non solo in cucina ma anche come correttore di tisane usate a scopo digestivo. Nella medicina popolare, al basilico si attribuisce un’attività galattogena, ma non ne è stata provata la veridicità a livello scientifico. Impacchi locali con foglie fresche, applicati sulla zona arrossata, placano le irritazioni cutanee. Benché l’utilizzo del basilico non abbia ottenuto l’approvazione ufficiale per alcun tipo di applicazione terapeutica, a questa pianta vengono attribuite numerose proprietà. Più nel dettaglio, al basilico si ascrivono proprietà antispasmodiche, antiinfiammatorie, stimolanti, stomachiche (utili in caso di inappetenza), carminative, antibiotiche e diuretiche. Uno studio importante ha indagato la potenziale attività antitumorale dell’estratto di foglie di basilico. Da tale studio è emerso come l’estratto di basilico possieda attività antiossidante e sia in grado di esercitare un’azione citotossica in diversi tipi di cellule tumorali, attraverso un meccanismo d’induzione dei processi apoptotici. I risultati ottenuti sinora sono sicuramente incoraggianti, ma prima di poter approvare tali impieghi terapeutici del basilico sono necessari studi clinici più approfonditi. Il basilico viene da sempre utilizzato dalla medicina popolare per contrastare disturbi gastrointestinali, come senso di pienezza e flatulenza, e come rimedio per favorire la digestione, la diuresi e per stimolare l’appetito.
L’olio essenziale di basilico, invece, viene impiegato nella medicina tradizionale per il trattamento di dolori reumatici, dolori articolari, ferite, raffreddore e persino per trattare la depressione. Nella medicina cinese il basilico è utilizzato per trattare le disfunzioni renali e i crampi allo stomaco mentre in quella indiana è impiegato per trattare una grande varietà di disturbi, quali anoressia, artrite reumatoide, dolore alle orecchie, affezioni cutanee, amenorrea, dismenorrea, stati febbrili e malaria.