Insieme al caldo è ricominciato il supplizio. “Un rumore costante che, soprattutto, di notte, diventa a dir poco intollerabile e mi impedisce di riposare”. A parlare è un carpigiano che risiede a ridosso delle camere ardenti di Carpi in prossimità delle quali, da due anni a questa parte, sono state installate “delle nuove macchine per il condizionamento estremamente rumorose”. Una colonna sonora continua che “ti trapana le tempie e compromette la quiete e il sonno. Una lotta, la mia, decisamente solitaria, poiché i miei vicini, fortunatamente per loro, non hanno le finestre delle camere da letto esposte a questa fonte di inquinamento acustico”. Non potendo raccogliere un numero sufficiente di firme per presentare una petizione in Comune, questo nostro concittadino ha deciso di denunciare tutto ad Arpae. “Lo scorso anno un tecnico dell’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna ha fatto un sopralluogo e ha incaricato l’Ufficio Ambiente del Comune di Carpi di provvedere ad abbattere le emissioni sonore. Sono state installate delle barriere antirumore ma il problema, seppur leggermente attenuato, è ben lungi dall’essersi risolto. Dopo tali modifiche, effettuate tra il settembre e l’ottobre del 2018, un tecnico dell’Ausl avrebbe dovuto controllare i decibel ma non lo ha fatto. Il pretesto addotto? L’azienda che ha installato le macchine in quel momento non era in grado di farle funzionare a pieno regime. Mi era stato promesso che quando i condizionatori fossero stati riaccesi, qualcuno sarebbe tornato per effettuare le misurazioni ma, nonostante io abbia sollecitato più volte i vari enti coinvolti, non ho ancora ricevuto alcuna risposta. E ora, col ritorno del caldo, tutto è ricominciato daccapo e io sono a dir poco esausto”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce che il livello di rumore massimo debba essere di 65 dB per il giorno e 55 dB per la notte e che il livello ottimale non dovrebbe oltrepassare i 45 decibel. “Prima dell’installazione delle barriere, dal mio balcone rilevavo con la mia App un rumore notturno tra i 62 e i 65 decibel, ora è calato ma continua a superare i 50. Qualcuno faccia qualcosa”, è l’appello lanciato dal cittadino. “E’ intollerabile – conclude – che un’azienda come l’Ausl che dovrebbe tutelare la salute pubblica, mi stia togliendo il sonno”.
Jessica Bianchi