“La nostra forza è la squadra” sorride il 35enne Danny Bruognolo, amministratore di Trueverit: innovativa azienda carpigiana composta da Ciriaco Martignetti, Simone Fardella ed Emanuele Naldini. Un team di tecnici giovane e motivato: “siamo operativi, pragmatici e con lo sguardo perennemente rivolto al futuro”, prosegue Bruognolo. Truverit è un’azienda di software, “l’evoluzione dell’esperienza pluriennale che abbiamo maturato sul campo, in ambito industriale”.
Trueverit eroga una piattaforma, qualificabile come Industrial IoT Integration Platform, che punta a migliorare performance, produttività, efficienza e sostenibilità degli ecosistemi produttivi. “Sviluppata in una logica di open protocol, nell’ambito dell’Internet delle cose, la piattaforma è in grado di raccogliere in tempo reale una consistente mole di dati da sensori, impianti e sistemi eterogenei, trasformandoli in informazioni preziose per ottimizzare i processi aziendali”, spiega il CEO Bruognolo.
L’obiettivo? Utilizzare la leva della tecnologia per applicarla al business. I sensori e l’architettura IoT (Internet of Things) di Trueverit monitorano l’andamento di macchine e dispositivi e, grazie ad algoritmi intelligenti e studiati in base alle esigenze del cliente, vengono creati modelli matematici proattivi e predittivi per prevenire guasti, ottimizzare le attività e ridurre i costi energetici e ambientali. Un’idea la loro dalle infinite applicazioni e con la quale hanno partecipato ad Aimag Innovation, un bando voluto dalla multiutility di casa nostra per valorizzare progetti innovativi in grado di generare benefici per la comunità e l’ambiente, in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il progetto targato Trueverit, selezionato tra i cinque vincitori e improntato a una filosofia smart utility, si basa sull’acquisizione dei dati sul sistema idrico e sulla loro trasformazione in informazioni strategiche e immediatamente utilizzabili per ottimizzare l’intero ciclo di gestione dell’acqua, in termini di efficienza, produttività e sostenibilità ambientale e al contempo, prevedere criticità sulla rete e aumentare il grado di sicurezza sulla qualità dell’acqua. “Ciò che ci ha spinti a partecipare – prosegue Danny Bruognolo – è stata la volontà di dimostrare come la trasformazione digitale possa essere applicata a un contesto sociale e ambientale per generare così una ricaduta positiva su tutto il territorio e la comunità. Il riconoscimento di Aimag evidenzia come l’innovazione tecnologica possa essere concretamente messa al servizio del miglioramento di attività essenziali come quella della gestione e distribuzione di una risorsa preziosa come l’acqua: bene finito e, in quanto tale, meritevole d’essere tutelato”. I campi di applicazione sono pressoché infiniti: “dall’industria produttiva alla gestione degli edifici, al mondo dei datacenter… la nostra sfida primaria è quella di aiutare i nostri clienti a snellire, digitalizzare e ottimizzare le filiere produttive, perché la tecnologia può avere ricadute importanti sul business” conclude Bruognolo.
Jessica Bianchi