Alberto Bellelli vince ma…

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Alberto Bellelli è sindaco di Carpi dopo il ballottaggio di domenica 9 giugno. Ha superato con il 61,40% pari a 16.848 voti l’avversaria Federica Boccaletti perdendo per strada però circa mille voti rispetto al 26 maggio quando al primo turno aveva conquistato la fiducia di 17.824 elettori (erano stati 21.147 nel 2014). I più vicini a lui avevano previsto almeno sei punti percentuali in più, ma hanno festeggiato comunque la vittoria fuori dal Municipio fino a tarda notte, come se non fosse stata scontata sin dall’inizio. Bellelli vince ma negli annali verrà ricordato per aver perso, prima volta dopo settant’anni, l’occasione di trionfare il 26 maggio e per essere stato costretto al ballottaggio.

Sarebbe stato possibile vincere al primo turno? Persone credibili, programmi all’altezza e grandi alleanze ispirate al civismo avrebbero potuto funzionare per rigenerare un contesto che ha rivelato tutta la sua criticità proprio in occasione di queste ultime elezioni amministrative. “E’ l’ultima schiuma – scrive Davide Lugli su Facebook – di un sistema che ormai è collassato su se stesso. La qualità totalmente assente di questo ballottaggio (promesse e bugie da una parte, con il nulla dell’altra) dimostra il livello a cui siamo arrivati. Io ho fiducia nel mercato. Basta lasciare libere le briglie e troveremo una soluzione. Tra cinque anni queste elezioni sembreranno preistoria”. Intanto però chi all’assenza di qualità non è riuscito ad abdicare non è andato a votare: 

l’astensionismo non è solo legato al menefreghismo di chi va al mare perché ci sono cittadini, che davvero domenica 9 giugno non sapevano chi votare, consapevoli che anche a Carpi la globalizzazione richiede preparazione e governanti abili, capaci di decisioni coraggiose in situazioni difficili, la migliore espressione della nostra società, legittimati dal riconoscimento popolare e competenti perché eletti da persone competenti: il voto è un diritto a cui corrisponde il dovere di essere un minimo preparati a esercitarlo, ogni giorno, non solo durante le consultazioni perché grazie al web il cittadino è ormai sempre al centro della società.  “La gente è stanca tanto non cambia mai nulla” scrive Marco Made su Facebook e Saverio Catellani, premettendo che “l’alternanza di governo (e di opposizione) è un bene, un cardine della democrazia e se manca, chi è “costretto” a governare è soggetto a un naturale deterioramento, tende a incancrenirsi, a ripetere se stesso, a occupare ogni spazio di potere, a sentirsi autosufficiente fino all’arroganza”, si chiede “qual è l’alternativa domenica?” sottolineando le difficoltà “di una sfidante del sindaco che non è mai andata oltre gli slogan triti e ritriti della propaganda leghista”.

Bellelli ha vinto ma sarà in grado di lavorare nei prossimi cinque anni per restituire fiducia?

Un sindaco di Centrosinistra che è stato riconfermato aumentando i propri consensi del 15% salendo al 67,72% sostiene che votare alle Amministrative è come “scegliere il pilota dell’aereo su cui si deve salire. Non è come scegliere – scrive Emanuele Cavallaro sindaco di Rubiera – qualcuno lontano, a Roma, ma qualcuno con cui vi misurerete prima o poi nella vostra vita quotidiana. E’ il bello – e il difficile – di questo ruolo. Pensateci”.

Sara Gelli