Nel corso del convegno Future of jobs and skills organizzato dal Lions Club Carpi Host per le classi quarte e quinte del Liceo Fanti e dell’Itis Da Vinci, lo scorso 22 marzo al Cinema Corso, si è parlato delle professioni del futuro, a partire dal dato emerso da una ricerca del World Economic Forum che evidenza come il 65% degli studenti all’inizio del proprio percorso scolastico approdi, al termine, a professioni nuove che prima non esistevano. Questo comporta un enorme cambiamento nel modo di intendere scuola e lavoro perché, come ha spiegato Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente di Strategia d’Impresa ed Economia Aziendale alla SDA Bocconi nonché commentatore di Radio24, “al giorno d’oggi non si può più parlare di lavoro come sostantivo al singolare bensì di lavori al plurale. I giovani, infatti, saranno chiamati a svolgere più professioni nel corso della loro vita, continuando a studiare per avere competenze sempre più alte. Si sta andando oltre l’Industry 4.0 verso una Competence 2π, ovvero dalla filiera dei prodotti alla circolarità delle competenze che devono essere sempre più specializzate.
Le imprese circolari garantiscono la sostenibilità sociale. Se volete garantirvi le professioni che saranno necessarie in futuro dovete scordarvi della vecchia dicotomia prima studio e poi lavoro, poiché sarà fondamentale continuare a studiare e ad aggiornarsi. Dovete avere la lucidità e il coraggio di scegliere cosa sapete fare meglio degli altri, e l’umiltà per accettare quello che gli altri sanno fare meglio di voi. Nessuno si salva da solo, nella vita come nel lavoro, e al giorno d’oggi più che mai”.
Maffé ha proseguito il suo intervento spiegando quali saranno le professioni più richieste nel prossimo quinquennio: “il robotic design e il data management sono certamente i settori su cui puntare. Nella classifica delle cinque professioni più richieste e meglio pagate ci sono inoltre: Data scientist, Cloud computing expert, Cyber security expert, Business Intelligent Analyst, Big data Analyst e Social Media Marketing Manager.
E i corsi di laurea per i quali c’è più domanda? Ingegneria, Scienze della vita e della salute, Informatica, Chimica e Fisica, Formazione e Ricerca, Architettura e Urbanistica.
Maffè ha precisato che vi è molta più domanda per i laureati piuttosto che per i diplomati rispetto ai quali c’è un divario in negativo tra domanda e offerta, e che c’è molta richiesta di formatori qualificati in competenze tecniche e umane proprio perché c’è la costante esigenza di apprendere e specializzarsi.
“Per dirla in un’unica frase il lavoro del futuro sarà la servitizzazione dei prodotti che comporta l’innovazione nelle capacità e nei processi d’impresa.
Ciò che gioca a sfavore dei giovani italiani oggi è un sistema imprenditoriale impreparato ad accogliere e ottimizzare le loro nuove competenze. L’Italia è l’unico stato dell’Ocse in cui non è stato possibile quantificare il valore del cosiddetto Wage Pressure in High Skill Industries, ovvero la pressione salariale nei settori ad alta specializzazione, e questo perché nel nostro Paese si è ancora molto indietro nel riconoscere livelli salariali adeguati a chi svolge professioni altamente specializzate e ha competenze eccellenti.
Ma voi giovani non dovete demordere e dovete ricordare che potete farcela sia in Italia che all’estero se lo volete, perché il mondo là fuori è avido di accogliere il miglior capitale umano italiano”.
Chiara Sorrentino