Ancora ciclisti coinvolti in incidenti stradali

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Ancora un incidente in cui è rimasto coinvolto un ciclista di quelli che si ritrovano la domenica a Carpi per partire tutti insieme dallo stesso ritrovo di sempre per solcare le strade verso la collina. È successo domenica 3 marzo all’altezza di Rubiera mentre il gruppo solcava le strade pronto alla salita. “Un automobilista – racconta uno dei ciclisti –  ha volontariamente sterzato a metà sorpasso urtando cinque delle nostre biciclette: uno di noi è rimasto a terra con la testa del femore fratturata ed è stato ricoverato all’ospedale di Reggio Emilia per essere sottoposto a intervento chirurgico. L’automobilista si è anche fermato e ha iniziato a inveire contro il gruppo di ciclisti”.

In seguito all’ennesimo episodio, la Ciclistica Correggio ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook per richiamare l’attenzione degli utenti delle strade affinché assumano comportamenti responsabili.

“Accidenti, accidenti ancora. Una battaglia impari – scrive la Ciclistica Correggese – si sta compiendo tutti i santi giorni sulle nostre strade. I combattenti non sono Davide e Golia, sarebbe bello, l’astuzia sconfigge la forza. No, i combattenti sono gli automobilisti contro i ciclisti, e per quanti sforzi facciano gli ultimi i rapporti in campo sono veramente impari, si parla di 60/70 kg contro 1200/1500 kg. Possiamo criticare i ciclisti fin che vogliamo, dire che sono maleducati, incivili, quello che si vuole, ma con la loro biciclettina non fanno del male, al contrario gli automobilisti possono veramente fare male. Due miei cari amici in una settimana sono stati investiti da auto, uno tamponato in una strada rettilinea e l’altro investito, sembra dalla dinamica, volontariamente come per eseguire una resa dei conti. C’è una preoccupazione nell’ambiente sportivo molto importante, e di pari passo un comportamento da parte degli automobilisti sempre più aggressivo e pericoloso, comportamento che a parere mio è in perfetta correlazione con il cambiamento della società civile, e mi viene da dire incivile. Dovremmo mandare alle istituzioni dei segnali preoccupati, che se colti, potrebbero iniziare a creare un percorso rieducativo, prima per le stesse istituzioni e poi per la società civile. Da parte mia chiedo agli utenti della strada tutti, per favore pensateci prima di commettere errori che possono cambiare la vita a tutti”.

È proprio di uno dei ciclisti la proposta di una maggiore informazione: “penso – scrive alla redazione di Tempo – che possa essere interessante avviare una campagna di sensibilizzazione visti i numeri: solo a Carpi si stimano circa 3000 praticanti a vari livelli”

 

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